Economia

Fca si separa da Ferrari e «ritira» 3 miliardi di obbligazioni in Usa

Dall'1 al 3 gennaio lo scorporo del Cavallino, poi Piazza Affari

Pierluigi BonoraPiazza Affari (4 gennaio 2016) come Wall Street (21 ottobre 2015): a Maranello e a Torino si guarda all'imminente sbarco sulla Borsa di Milano del titolo Ferrari. A fare gli onori di casa saranno l'azionista John Elkann, il presidente Sergio Machionne, il vicepresidente Piero Ferrari, l'ad Amedeo Felisa, insieme all'ad di Borsa Italiana, Raffaele Jarusalmi e al neo presidente Andrea Sironi (non male come debutto). L'area antistante Palazzo Mezzanotte si trasformerà, per una mattinata, in un mini salone di supercar, con in pedana gli ultimi modelli di Maranello.Di ieri, intanto, è la nuova nota di Fca sui dettagli dello spin-off: la separazione di Ferrari da Fiat Chrysler Automobiles avverrà - si legge - attraverso una serie di operazioni che si prevede abbiano effetto tra l'1 e il 3 gennaio 2016. Gli azionisti Fca riceveranno un'azione ordinaria Ferrari ogni 10 ordinarie del Lingotto e un'azione a voto speciale Ferrari ogni 10 a voto speciale Fca detenute. Ai possessori del convertendo andranno 0,77369 azioni ordinarie Ferrari per ogni Mcs unit detenuta alla record date del 5 gennaio 2016. Non saranno assegnate frazioni di azioni Ferrari. I diritti frazionari - aggiunge il documento - saranno aggregati e venduti sul mercato dagli intermediari e il ricavato netto sarà distribuito in contanti pro-rata ad azionisti e possessori del convertendo Fca. Inoltre, i possessori di azioni Fca riceveranno un pagamento in contanti di 0,01 euro per ogni azione posseduta al 5 gennaio 2016. Considerato che le azioni ordinarie Fca saranno negoziate «ex» Ferrari a partire dal 4 gennaio sia sul Nyse sia sul Mta, l'ultima data in cui i titoli ordinari Fca acquistati includeranno il diritto a ricevere titoli Ferrari sarà, pertanto, il 30 dicembre.E sempre, ieri Fca, ha fatto sapere che la controllata Usa (la vecchia Chrysler) ha rimborsato tutte le secured senior notes con scadenza 2021 e rendimento dell'8,25% in circolazione a un prezzo pari all'ammontare nominale complessivo di 3,08 miliardi di dollari, oltre agli interessi maturati e non ancora pagati e al premio make-whole applicabile. Fca Us, precisa la nota, cesserà così di pubblicare resoconti periodici presso la Sec e di organizzare webcast e conference call trimestrali con analisti e investitori istituzionali. Tra le condizioni di questi bond vi era quella di tenere «segregate» le tesorerie di Fiat e Chrysler che invece, ora, possono essere unite. Le ripercussioni dell'operazione in Borsa: per Fca -1,81%, a 12,50 euro, calo, nonostante gli analisti di Morningstar vedano, nel 2016, Fca, Gm (che resta la preda di Marchionne) e Tata Motors i tre gruppi meglio posizionati (best ideas) per operare sul mercato.

«Gm - scrive il report - è nettamente più efficiente e internazionale di quanto non lo sia mai stata», mentre per Fca gli analisti pensano che «il titolo tratti con uno sconto eccessivo, stimando un target price inferiore di oltre il 35% al fair value di Morningstar a 20 euro per azione».

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