Economia

La Fed chiude i rubinetti al mercato

La Banca Centrale Usa pone fine all'acquisto di titoli iniziato sei anni fa per dare liquidità alle Borse

La Fed chiude i rubinetti al mercato

La Fed di Janet Yellen chiude l'era degli acquisti di asset, mettendo fine al «quantitative easing», cioè a sei anni di aiuti a pioggia all'economia, iniziati nel 2008 sotto la guida del predecessore Ben Bernanke. In tutto oltre 3mila miliardi di dollari, in tre diversi round. L'ultimo di questi programmi di acquisti di asset è iniziato nel settembre 2012 a una velocità di 85 miliardi di dollari al mese, ridotti successivamente fino ai 15 miliardi attuali. Che da lunedì passeranno a zero.

E ora la Federal Reserve guarda al primo aumento dei tassi: constatando un miglioramento dell'economia e del mercato del lavoro, la banca centrale Usa assicura che al momento l'attuale livello del costo del denaro, fra lo zero e lo 0,25%, è appropriato. E pur rassicurando sul fatto che i tassi resteranno bassi per un periodo «considerevole di tempo», rivede il proprio linguaggio, passando da «significativa sotto utilizzazione» delle risorse del lavoro a una «graduale diminuzione» della sotto utilizzazione. Un cambio ritenuto chiave dagli osservatori.

«Se le informazioni indicheranno progressi più veloci delle attese verso gli obiettivi di occupazione e inflazione, un aumento dei tassi potrebbe verificarsi prima di quanto anticipato. Se invece i progressi saranno più lenti, un aumento arriverà più tardi delle attese» afferma la Fed nel comunicato diffuso al termine della riunione, sottolineando che al momento «l'attività economica si sta espandendo a un tasso moderato. Le condizioni del mercato del lavoro sono ulteriormente migliorate. I consumi delle famiglie sono aumentati moderatamente e le spese delle aziende crescono. I rischi sull' outlook economico e su quello del mercato del lavoro sono bilanciati. Anche se l'inflazione nel breve termine sarà frenata dai bassi prezzi dell'energia e da altri fattori, riteniamo che le probabilità di un'inflazione in modo persistente sotto il 2% sono diminuite».

La decisione di mettere fine al terzo round di acquisti di titoli legati ai mutui e di bond era ampiamente attesa da Wall Street che, nonostante questo, dopo un avvio debole ha girato in negativo e a un'ora dalla chiusura cedeva l'0,6%. A precedere l'annuncio la «gelata» di Alan Greeenspan, l'ex presidente della Fed ritenuto il «responsabile» della bolla finanziaria esplosa nel 2008. «È impossibile» che la fine del piano di acquisti «non crei turbolenze sui mercati».

Dal 2012 il tasso di disoccupazione è calato dall'8,1% al 5,9%. «L'outlook del mercato del lavoro è sostanzialmente migliorato da quando abbiamo attuato l'attuale programma di acquisti di asset», dice la Fed. Mentre l'economia è nella posizione di continuare a sostenere «i progressi verso la massima occupazione in un contesto di stabilità dei prezzi.

In linea con questo abbiamo deciso di mettere fine al piano di acquisti di asset».

 

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