Economia

Fed in mano alla Yellen: prima donna presidente

Janet Yellen guiderà la banca centrale degli Stati Uniti. Al suo fianco l’ex banchiere centrale d’Israele, Stanley Fisher

Fed in mano alla Yellen: prima donna presidente

Adesso è ufficiale. Il Senato americano ha confermato la nomina di Janet Yellen alla guida della Federal Reserve. Sostituendo Ben Bernanke, il cui mandato scade a fine gennaio, la Yellen sarà il primo presidente donna della banca centrale degli Stati Uniti in cent'anni di storia.

Nella prima seduta del Senato dopo la pausa natalizia, caratterizzata da numerose assenze a causa del polar vortex che negli Stati del Nordest ha trascinato la colonnina del termometro fino a 50° sotto zero, il Senato ha confermato la nomina proposta dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama con 56 voti a favore e 26 contrari. La 67enne Yellen, un donna estremamente preparata, meticolosa e colta, è anche la prima democratica a guidare la Fed dal 1979, cioè da quando il presidente Jimmy Carter designò Paul Volker al timone. Già numero due alla banca centrale statunitense dal 2010, è stata una forte sostenitrice delle straordinarie misure adottate a sostegno dell’economia, pur in un contesto di tassi d’interesse prossimi allo zero. Adesso dovrà gestire il temuto tapering, il graduale ritiro degli stimoli monetari che Bernanke ha annunciato lo scorso dicembre. Negli ultimi cinque anni la Federal Reserve ha "pompato" liquidità nel sistema per abbassare il costo del denaro e per sostenere lo sviluppo. Una mossa sbagliata o troppo aggressiva sul fronte del tapering rischierebbe di mandare nel panico non solo Wall Street, ma anche i principali listini mondiali. "Le conseguenze potrebbero essere inaudite", ha avvertito il presidente della Fed di New York, William Dudley, descrivendo le ardue sfide che la Yellen è chiamata a fronteggiare. "Il mercato finanziario è diventato drogato dai soldi facili delle politiche lassiste della Fed", ha attaccato il senatore dell’Iowa Charles Grassley che ieri ha votato contro la nomina fortemente voluta da Obama.

"La modesta riduzione nell’acquisto di asset annunciata non mina certo l’impegno della Fed a mantenere le politiche monetarie accomodanti per tutto il tempo necessario", ha rassicurato Bernanke durante l’ultima riunione del comitato monetario. Prima della crisi finanziaria, la Yellen era stata presidente della Federal Reserve di San Francisco, negli anni della bolla immobiliare, e aveva ammonito sui possibili rischi legati ai mutui subrime. Il nuovo capo dell’istituto centrale più importante del mondo si è laureata alla Berkeley University dove ha studiato le radici della disoccupazione. Ha ottenuto un dottorato alla Yale University e vanta una lunga carriera nella banca centrale americana dove ha anche conosciuto il marito, il famoso economista George Akerlof. A sostituire la Yellen come vicepresidente della banca centrale dovrebbe essere l’ex banchiere centrale d’Israele, Stanley Fisher.

Anche Lael Brainard, del Dipartimento del Tesoro, potrebbe essere nominato nel board della Yellen, dove ci sono ancora altre due posizioni chiave da riempire.

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