Economia

La Fed ribadisce l'aumento dei tassi

Smentito Trump sui dazi: «L'Europa non è nemica dell'America»

La Fed ribadisce l'aumento dei tassi

«La politica monetaria della Federal Reserve non dovrebbe essere un mistero per nessuno», ha esordito Jerome Powell, presidente della Banca Centrale Usa nell'audizione al Senato sulla politica monetaria che si è svolta ieri.

Powell ha poi ribadito che i tassi continueranno crescere gradualmente ogni tre mesi. «Almeno per ora» e fintanto che le prospettive economiche rimarranno solide, uno scenario su cui lo statista si è detto ottimista, visto che la creazione di posti di lavoro degli Usa rimane forte e l'inflazione è intorno all'obiettivo della Fed del 2 per cento.

Sempre sul fronte finanziario interno, Powell è intervenuto in merito agli stress test effettuati sulle banche americane negli ultimi mesi. Esami «molto severi», li ha definiti Powell rispondendo al senatore democratico Sherrod Brown che aveva chiesto a Powell il motivo per cui diversi analisti e alcuni quotidiani finanziari sostenessero il contrario.

Nel corso dell'audizione poi, come ci si poteva aspettare, i senatori hanno rivolto domande circostanziate in merito alla guerra dei dazi in corso tra le maggiori economie interazionali. Il presidente della Fed, pur avendo ribadito di non voler entrare nell'agone politico, ha definito «incerto» l'esito della guerra commerciale in corso. «Sul breve termine le cose sembrano andare bene, ma un peggioramento della situazione dei dazi è negativa per la nostra economia e per l'economia di chiunque altro», ha sostenuto Powell,. Per poi aggiungere che Paesi più aperti al commercio sono cresciuti in modo più veloce, mentre il protezionismo ha portato a risultati economici peggiori.

Il presidente della Fed si è infine smarcato dalle dichiarazioni più recenti rilasciate da Donald Trump negando che l'Europa sia un nemico degli Stati Uniti, come invece aveva sostenuto il presidente americano nel corso di una recente intervista.

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