Economia

Ferrari si allea ad Armani. Utile a quota 169 milioni

Il gruppo alza gli obiettivi, titolo +6,5%

Ferrari si allea ad Armani. Utile a quota 169 milioni

Ferrari, ancora una volta, domina il Gran prix della Borsa. Le azioni hanno toccato il nuovo massimo storico a 155,15 euro, grazie all'accelerata seguita ai dati trimestrali e alle novità relative alle strategie di marketng e di diversificazione annunciate dall'ad Louis Carey Camilleri. Il titolo ha quindi chiuso a 153,85 euro, con uno scatto del 6,5%. Al mercato è piaciuta la revisione al rialzo della guidance, «a conferma del buon momento attraversato dal core business dell'azienda». Sul fronte della diversificazione, all'insegna del made in Italy», la Casa al cui vertice siede John Elkann, ha siglato un accordo «di lungo termine» con il gruppo Giorgio Armani e, nella parte finale del 2020, aprirà a Maranello un ristorante (la nuova gestione dello storico «Cavallino») con alla guida lo chef tristellato Massimo Bottura. Con queste iniziative, Ferrari vuole «catturare più valore» dal lato del retail», ha spiegato Camilleri. Il vero obiettivo, in proposito, è che tutte queste attività che mirano a identificare sempre più il Cavallino con il lusso, contribuiscano, entro i prossimi 7-10 anni, al 10% della profittabilità complessiva. Abbigliamento e accessori, parchi a tema e attività rivolte ai fans, insieme a tutto quello che è prossimo al marchio, rappresentano i tre pilastri del progetto. La settimana prossima, tra l'altro, sarà presentata la quinta nuova Ferrari di quest'anno.

Il terzo trimestre: utile netto di 169 milioni (-41% dopo la scadenza del regime di tassazione agevolata «Patent box»), ma utile netto adjusted in crescita del 15%. Più 9%, a 915 milioni, i ricavi, con le consegne aumentate del 9%, a 2.474 unità.

Inoltre, Ebitda +11%, a 311 milioni (+11% adjusted) ed Ebit + 12%, a 227 milioni (+12% adjusted).

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