Economia

Fiat, raddoppia l'utile con Chrysler

La Fiat produrrà a Mirafiori, oltre all’Alfa Romeo Mito, una famiglia di vetture di alta gamma destinate ai mercati internazionali

La Fiat ha annunciato ai sindacati che gli investimenti in Italia riprenderanno coinvolgendo tutti gli stabilimenti. Il Lingotto ha, inaftti, fatto sapere ai sindacati che produrrà a Mirafiori, oltre all’Alfa Romeo Mito, una famiglia di vetture di alta gamma destinate ai mercati europei ed internazionali. A Melfi verranno prodotti i suv e a Cassino, grazie alla piattaforma già definita con Chrysler, nuovi modelli anche per l’export.

Nel corso dell’incontro l'amministratore delegato Sergio Marchionne ha confermato ai sindacati "la scelta di mantenere inalterata la capacità produttiva in Italia e la propria intenzione di non operare tagli strutturali del personale, ferma restando la disponibilità degli strumenti di sostegno al reddito". A quanto si apprende da fonti sindacali a Mirafiori è prevista la produzione di modelli Alfa e Maserati e per quest'ultimo marchio è prevista anche la produzione di un Suv. I primi investimenti a partire saranno quelli di Melfi, dove saranno prodotti i Suv inizialmente previsti per lo stabilimento di Mirafiori. Nel primo semestre del 2014 è prevista la produzione a Cassino di un modello realizzato in collaborazione con Chrysler. Nel corso dell’incontro l’ad di Fiat non ha fornito ai sindacati alcuna data precisa sull’avvio delle produzioni né alcuna indicazione sull’ammontare degli investimenti. Unica indicazione sul fatto che il primo investimento a partire sarà Melfi.

Nonostante la crisi europea, crescono gli utili e i ricavi Fiat grazie all'effetto Chrysler. La controllata americana continua a macinare utili grazie agli ottimi risultati in Brasile e nei mercati asiatici. Nel terzo trimestre dell'anno, Fiat ha realizzato un utile netto di 286 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto ai 112 milioni di euro dello stesso periodo del 2011. I ricavi hanno raggiunto 20,4 miliardi euro, un balzo del 16%. In Europa, invece, va male. C'è un rosso di 238 milioni di euro. Nei primi nove mesi dell'anno il gruppo del Lingotto ha venduto 3,1 milioni di veicoli. Cresce anche l'indebitamento netto industriale: 6,7 miliardi di euro (5,4 miliardi al 30 giugno 2012) "per effetto dell'assorbimento di cassa stagionale del terzo trimestre di Fiat esclusa Chrysler, accentuato dalle condizioni del mercato in Europa". "Gli eventi degli ultimi 12 mesi hanno rafforzato il giudizio negativo sull'evoluzione dei mercati europei: ravvisiamo persistenti condizioni di debolezza del mercato per il resto del 2012, per tutto il 2013 e almeno una parte dell'anno seguente", scrive il Lingotto. La situazione europea si riflette in Borsa. Dopo la presentazione dei conti, il titolo è crollato, perdendo il 4%. Fiat, che rivedrà al ribasso i target del 2013 e del 2014, non rinuncia tuttavia a investire sull’Italia.

Il Lingotto- si legge nelle slides sui piani- prevede di raggiungere il pareggio delle attività europee nel 2015-16.

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