Economia

Via alla filiale di Istanbul dedicata alle imprese

Via alla filiale di Istanbul dedicata alle imprese

Intesa Sanpaolo sbarca in Turchia con l'apertura di una propria filiale corporate a Istanbul. L'obiettivo è diventare il punto di riferimento per i gruppi locali che puntano a fare affari nel Bel Paese e per le imprese italiane che vogliono entrare in un mercato in espansione come quello turco: oltre ai prospettati sgravi fiscali, si parla di un maxi-piano di investimenti per le infrastrutture. Lo spiegano Gaetano Micciché, direttore generale della divisione corporate e Marcello Sala, vice presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo.

Le opportunità sono enormi e qualche fascicolo, come accenna il top management riunito sul Bosforo, è già allo studio. Le aziende italiane hanno infatti esperienze che potrebbero risultare vincenti in questo momento in Turchia, non solo nei settori di eccellenza del made in Italy , ma anche in aree su cui punta Ankara come infrastrutture, utility, energia e ambito ospedaliero. D'altro lato anche le pmi italiane potrebbero avere interesse ad aprire il capitale ai big turchi, per accelerare sulla internazionalizzazione. Intesa mette poi il proprio «know how» nel sostegno alle pmi.

«La Turchia è un mercato in forte espansione, quest'anno il pil dovrebbe crescere del 3,5% e del 4% nel 2016», commenta Gregorio De Felice, capo economista del gruppo: «L'Italia occupa il terzo posto dei partner commerciali del Paese con una quota di mercato pari al 6,5%». Ca' de Sass, presente finora con un ufficio di rappresentanza, non poteva quindi restare alla finestra. Visto che la filiale potrebbe divenire un punto di riferimento dell'area e snodo sulla nuova via della seta progettata da Pechino.

«L'area può avere un ruolo di hub per l'intera regione, considerata la sua vicinanza all'Europa, al Medio Oriente all'Asia Orientale», spiega Micciché ricordando come Intesa abbia quattro hub fuori dai confini italiani (Londra, New York, Dubai e Hong Kong) a cui fanno riferimento filiali, banche e uffici di 29 Paesi e a cui dovrebbero presto aggiungersi le aperture attese ad Abu Dhabi, Doha e Washington.

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