Economia

Finanziamento al terrorismo: +38% di operazioni sospette

Dati dell’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia su rischio riciclaggio e versamenti anomali

Finanziamento al terrorismo: +38% di operazioni sospette

Quasi 50mila segnalazioni di operazioni finanziarie sospette sono arrivate nel primo semestre del 2018 all’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia. Il dato è in linea con quello dello stesso periodo dell’anno precedente, ma aumentano in modo consistente le segnalazioni relative al presunto finanziamento del terrorismo: sono state 659, quando il primo semestre del 2017 erano 475.

La crescita in un anno è stata del 38,7 per cento, a conferma di un trend che risultava già preoccupante l’anno precedente: nel 2017 le segnalazioni di operazioni opache che potevano essere legate al terrorismo erano state 981, contro le 619 del 2016, segnale comunque anche di un aumentata sensibilità da parte degli operatori finanziari.

L’altra novità è l’espansione delle segnalazioni su movimenti non trasparenti da parte di soggetti diversi da quelli finanziari: notai e servizi di gioco in particolare. Nel primo semestre del 2018 hanno contributo a quasi il 10 per cento dei rapporti alla UIF.

Degli oltre 49mila avvisi arrivati, 41.125 sono stati valutati “rilevanti”. Oltre 37mila sono stati girati dalle banche e dalle Poste e per la maggior parte riguardano il riciclaggio.

Il 42,8% delle allerte sono partite dagli sportelli, ma anche il comportamento sospetto (9% dei casi) ha imposto la trasmissione di un avviso.

Le Regioni con un aumento maggiore delle segnalazioni di operazioni sospette sono state la Campania (da 5.898 a 6.152), l’ Emilia-Romagna (da 3.247 a 3.563), la Toscana (da 3.147 a 3.364), la Sicilia (da 2.603 a 2.963) e la Puglia (da 2.380 a 2.526).

La Lombardia rimane la regione con il maggior flusso di operazioni da sottoporre a verifica (oltre 10mila, di cui solo 5122 a Milano), ma non ha registrato variazioni rispetto al primo semestre del 2017, anche per la contrazione della voluntary disclosure, l’autodenuncia dei detentori di conti all’estero. La UIF della Banca d’Italia ha trasmesso agli organi investigativi 49.103 segnalazioni e ha adottato 23 provvedimenti di sospensione di operazioni sospette per un valore di complessivi 36,1 milioni di euro. Viceversa l’autorità giudiziaria ha inviato 145 richieste di informazioni e le risposte sono state 230. Quasi seicento richieste di informazioni sono state poi trasmesse dall’Unità della Banca d’Italia agli equivalenti uffici esteri.

Il money transfer è il grande controllato: i principali paesi di destinazione del denaro ritenuto sospetto spedito dall’Italia con questo sistema sono la Romania, il Marocco e la Cina, seguiti da Pakistan e Albania.

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