Economia

Fincantieri, Eni e Fs, ecco l'altro green

Traghetti elettrici, carburante da rifiuti, treni a metano. Le mosse di Enel

Fincantieri, Eni e Fs, ecco l'altro green

L'altro verde contagia Piazza Affari. Dai mezzi elettrici, passando per il bio fuel da rifiuti, l'energia da moto ondoso e i treni a metano, le nuove declinazioni del business green stanno diventando protagoniste delle strategie di investimento dei grandi gruppi. Fincantieri, Eni, Enel, Snam, Fca, Maire Tecnimont e Fs, sono solo alcuni dei player industriali che stanno investendo in questo nuovo settore, per diversificare e rendere la propria azienda «CO2 free». La prima a svoltare è stata Erg che, da società di raffinazione è diventata una protagonista delle rinnovabili. Ma il mondo verde si è ampliato aprendo ad alleanze prima impensate. D'altra parte il tempo stringe: entro il 2030 nell'Ue le energie rinnovabili dovranno coprire il 32% dei consumi energetici (non solo elettrici).

Partiamo dai gruppi energetici, che per anni hanno sviluppato le rinnovabili «classiche»: fotovoltaico, eolico, idroelettrico. Acea ha da poco annunciato l'ingresso nel mercato del riciclo di carta e plastica. Enel, da parte sua, è impegnata nell'economia circolare e, allo scopo, ha creato Futur-E, una divisione ad hoc. Inoltre è in prima linea nello sviluppo dei veicoli elettrici e ha stretto varie collaborazioni, con diverse case automobilistiche (Nissan, Fca).

L'Eni di Claudio Descalzi ha invece aperto le porte a business collaterali e sta sviluppando in casa nuove tecnologie: energia da moto ondoso, biocombustibili da materie prime di origine biologica, mobilità sostenibile, chimica da fonti rinnovabili. La società ha poi fissato l'obiettivo di eliminare le emissioni dirette di anidride carbonica nel settore upstream entro il 2030, attraverso una serie di misure di efficienza e interventi di riforestazione. Obiettivo rinnovabili anche per Saipem che, entro dieci anni, porterà le energie verdi a coprire il 50-60% degli ordini di gruppo.

Tra gli industriali, Fincantieri ha annunciato venerdì una partnership con Eni. «Stiamo costruendo traghetti a propulsione elettrica per brevi percorsi, dove ci sono isole vicine. Una commessa è già stata chiusa per la realizzazione della Msc Yacht Club», ha spiegato l'ad Giuseppe Bono. La società di ingegneria Maire Tecnimont un paio di mesi fa ha invece investito per sviluppare una tecnologia di riciclo delle materie plastiche in un impianto a Bedizzole (Brescia). L'impianto fa parte del programma «Green Acceleration» fatto di tre pilastri: economia circolare, mitigare le ricadute ambientali della trasformazione di petrolio e gas (greening the brown) e sviluppare additivi o sostituti del petrolio per carburanti o plastiche da fonti rinnovabili (green-green).

Svolta anche sui binari con le Fs che hanno siglato un memorandum con Snam e Hitachi Rail per convertire una parte dell'attuale flotta di treni della Fondazione Fs Italiane da diesel a metano. I treni convertiti elimineranno le emissioni di particolato e ridurranno di circa il 20% quelle di anidride carbonica.

Snam, d'altra parte, sta sviluppando un progetto per la diffusione delle auto a metano con Seat. Sempre tra le quattro ruote, Fca ha scelto invece la strada dell'elettrico. Nel 2020 arriverà la Fiat 500 elettrica assieme alla Jeep Wrangler ibrida.

Piaggio, inoltre, ha avviato la produzione della Vespa elettrica e, da tempo, fa viaggiare i postini di Poste Italiane con una flotta aziendale di Piaggio Liberty elettrici.

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