Economia

Fisco, accordo Italia-Svizzera. Saccomanni: "Evasori con i giorni contati"

Italia e Svizzera potrebbero firmare un protocollo entro maggio. Il ministro dell'Economia: "L'accordo non consentirà l'anonimato"

Fabrizio Saccomanni con Eveline Widmer-Schlumpf
Fabrizio Saccomanni con Eveline Widmer-Schlumpf

L'accordo in materia fiscale è dietro l'angolo. Italia e Svizzera potrebbero firmare un protocollo entro maggio, in tempo utile per la visita del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Un ulteriore passo in questa direzione è stato fatto oggi dal ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni che a Berna ha incontrato la sua omologa svizzera Eveline Widmer-Schlumpf. "Non c’e una situazione di stallo dei colloqui, che invece continuano - ha detto il titolare del Tesoro al termine del vertice - abbiamo fatto passi avanti concreti, abbiamo concordato pienamente che la soluzione è lo scambio automatico di informazioni".

Continuano le trattative sul nodo fiscale e sui fondi in nero detenuti da residenti italiani nella Confederazione. Oggi Saccomanni è volato a Berna per aprire la seconda edizione del Forum di dialogo tra la Svizzera e l’Italia, organizzato dall’Ambasciata di Svizzera a Roma in collaborazione con la rivista di geopolitica Limes. L’incontro smentisce così i rumors secondo cui le trattative tra i due Paesi si erano interrotte. I due ministri, che si erano già incontrati al World economic forum di Davos, hanno "discusso sullo stato attuale dei negoziati". Il mese prossimo ci sarà poi un incontro tra Jacques de Watteville, segretario di Stato per le questioni finanziarie internazionali, e Vieri Ceriani, consigliere economico del ministro Saccomanni.

L’accordo non potrà prevedere l’anomimato a favore dei residenti italiani che hanno fondi in nero in Svizzera né potrà offrire "sanatorie amministrative o penali" diverse da quelle già previste nel decreto sull’autodenuncia di redditi all’estero. Prima dell’apertura del Forum, Saccomanni ha informato Eveline Widmer-Schlumpf dell’approvazione del decreto sulla cosiddetta voluntary disclosure, ovvero la regolarizzazione spontanea dei redditi non dichiarati. "Si tratta di un pacchetto di misure allineato elle migliori pratiche internazionali - ha spiegato Saccomanni - sarà strumentale all’accordo con la Svizzera sulle regolarizzazioni del passato, sul regime transitorio e poi sul futuro sistema di scambio automatico di informazioni". Nei giorni scorsi il titolare del Tesoro aveva spiegato che l'accordo con gli svizzeri sul pregresso sarebbe dovuto partire dalla base normativa che l’Italia si è affrettata a varare. Sul futuro, invece, si tratta in merito a meccanismi di scambio automatico di informazioni.

Saccomanni ha puntualizzato come sulle regolarizzazioni di capitali detenuti da contribuenti italiani in Svizzera "non potrà esserci un accordo più favorevole di quello che verrà approvato dal parlamento", alla ratifica del decreto entro due mesi. "Da questi accordi - ha sottolineato - non ci potrà essere l’anonimato e non vi potranno essere sanatorie amministrative o penali diverse da quelle previste dal decreto". Per Saccomanni, le misure adottate dal governo sono un presupposto importante per la prosecuzione dei negoziati.

"Non sono, come dicono alcuni, un ostacolo verso l’accordo", ha concluso Saccomanni.

Commenti