Economia

Il flop dell'aumento Saipem Ipotesi inoptato verso il 10%

Banche probabili prossime azioniste. E già si parla di una futura ricapitalizzazione

Sofia FraschiniNon si ferma l'emorragia Saipem a Piazza Affari nel secondo giorno di scambi dopo il termine della trattazione dei diritti dell'aumento di capitale o da 3,5 miliardi di euro. Il titolo ha chiuso la seduta a 0,3669 euro in calo del 5,56%, avvicinandosi pericolosamente al valore di esercizio dei diritti (0,362 euro). «Una situazione molto critica e che fa prevedere che la quota di inoptato non sarà certo minima» spiega un analista precisando che con questo avvicinamento tra il prezzo dell'azione vecchia e quella nuova possibile fino a domani, sarà sempre meno conveniente. Addirittura, se il prezzo dovesse scendere sotto a 0,362 euro il paradosso sarebbe quello di un'ulteriore perdita. «Visto il tracollo del valore dei diritti d'opzione nelle due settimane di contrattazione spiega l'analista a questo punto il rischio che vi sia un inoptato di dimensioni consistenti è quasi una certezza. E per Saipem, che nel corso dell'aumento ha perso via via valore arrivando a circa 200 milioni (dai 3,5 miliardi di fine ottobre), si profila la discesa in campo delle banche non solo come garanti, ma come future azioniste dell'azienda. «Le ipotesi al momento sono di un inoptato di almeno il 10%, pari al 9,5-10% circa del capitale post aumento». L'unica possibilità che nelle prossime 24 ore la situazione possa essere mitigata arriverebbe solo da un rimbalzo del petrolio. Ma ieri Wti e Brent hanno chiuso in calo dell'1,7% a 29.1 dollari e del 2,9% a 31,91 dollari. Inoltre, Agenzia internazionale per l'energia (Aie) ha detto che l'avanzo globale di petrolio sarà maggiore di quanto stimato in precedenza, aumentando il rischio di ulteriori perdite di prezzo. In questo disastroso contesto di mercato pesa quindi come un macigno su Saipem, e sull'andamento dell'aumento, la possibile revisione del rating da parte di S&P.

«A conti fatti, per gli tutti gli azionisti dalla Cdp a quelli di minoranza l'operazione è stata disastrosa e fuori tempo e tra gli addetti ai lavori conclude l'analista - si vocifera che Saipem abbia già allertato gli investitori sulla possibilità di un nuovo aumento nel 2017».

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