Economia

Frena il mercato americano Ottobre nero per l'auto

Fca perde il 10%, Gm limita la caduta (-1,7%), crolla Volkswagen (-18%). Per i costruttori nuove strategie

Frena il mercato americano Ottobre nero per l'auto

Gli Stati Uniti, mercato centrale per la Fca di Sergio Marchionne, segnano ancora il passo dopo un lungo periodo di vacche grasse. E così anche il gruppo italo-americano tira il freno, anche per altre ragioni. In ottobre il calo delle vendite di Fca è stato a due cifre (-10%) e lo stesso riguarda il Canada (-11%). Nei dieci mesi le immatricolazioni di Fca sono positive negli Usa (+2%), ma negative nel confinante Canada (-4%). Secondo gli analisti, il mese passato si sarebbe chiuso per le immatricolazioni nordamericane con un passo indietro tra il 5 e il 7%: il terzo calo di vendite di fila. Male anche Gm, che ha però limitato la caduta (-1,7%) e soprattutto Volkswagen (-18,5%), al dodicesimo flop consecutivo, impegnata a riconquistare la fiducia del pubblico americano. Ford ha invece posticipato la comunicazione dei risultati a causa di un incendio che ha interessato il quartier generale di Dearborn.

Fca, come gli altri costruttori, ha pagato i due giorni lavorativi in meno dello scorso mese, anche se è difficile fare un raffronto con lo scorso anno: ottobre 2015, infatti, era stato il miglior mese in assoluto del mercato Usa. Ad analizzare con attenzione il dato negativo è il Detroit Free Press che cita la posizione di Ford, secondo cui «la lunga stagione delle vendite sta per finire» e, quindi, «è necessaria una riduzione della produzione per poter fare margini». Dal canto suo, il marchio Ram di Fca (+12%) continua invece a «forzare», offrendo incentivi fino al 20% per l'acquisto dei propri pick-up.

E lo stesso discorso vale per le altre Case che continuano a produrre massicciamente ma, per vendere, devono ricorrere a maxi-sconti e promozioni. Insomma, il mercato Usa evolve e i suoi attori devono trovare il modo di reagire al nuovo scenario di assestamento, peraltro previsto. Fondamentale è non veder scendere la redditività; e non basta, a questo punto, posticipare i pagamenti ai fornitori e gli investimenti in nuovi modelli.

Da tenere conto, poi, c'è il ritornato amore degli yankee per i veicoli di taglia grossa. Ecco spiegato il -45% di Chrysler, nonostante la disponibilità del minivan Pacifica, lanciato in gennaio all'Auto Show di Detroit. L'ottobre nero di Fca continua quindi con Jeep (-7% in ottobre, ma +10% da gennaio) e Dodge (-16%); il brand Fiat fa invece registrare una flessione del 24%, nonostante le vendite della 500 siano cresciute dell'8% nel corso del mese. A Milano, contraccolpi per il titolo Fca: -1,05% a 6,60 euro.

Dagli Usa all'Europa, in attesa che oggi la Motorizzazione comunichi il dato sulle immatricolazioni di ottobre in Italia. Già noti, invece, i risultati in Francia, dove Fca, a fronte di un mercato in calo del 4%, in ottobre registra un balzo dell'11,4% (+9,6% Fiat e +10,1% Jeep).

Male i padroni di casa: -9,2% Renault e -5,8% per Psa Peugeot Citroën.

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