Economia

Fs non molla su Alitalia Battisti: "Noi ci siamo"

L'ad: «Molte le sinergie possibili. E pronti a investire 6 miliardi sui treni per i pendolari»

Fs non molla su Alitalia Battisti: "Noi ci siamo"

Pendolari e Alitalia. Sono questi i temi chiave delle prossime strategie di Ferrovie. Anche se l'ad della società Gianfranco Battisti, ieri in audizione alla commissione trasporti della Camera, ha tenuto a precisare che per quanto riguarda l'integrazione proposta con l'ex-compagnia di bandiera italiana non c'è ancora nulla di fatto. Insomma, proposte concrete non ce ne sono. Il manager ha affermato che la società guarda a tutte le opportunità, con l'obiettivo di fare «sistema» e sfruttare le «molte sinergie possibili dalla sovrapposizione di rotte a breve o lungo raggio, all'integrazione sui sistemi di royalty e tante altre situazioni». Inoltre l'operazione non creerebbe nessuna discriminazione e non sarebbe una minaccia per la concorrenza. Quest'ultima precisazione è legata a quanto dichiarato dal numero uno di Ntv (Italo), Luca Cordero di Montezemolo, che ha espresso preoccupazione per l'operazione, sollevando appunto un problema di concorrenza. «Si può fare un'integrazione dal punto di vista distributivo, chiunque può farlo, ecco perché non c'è discriminazione - ha precisato Battisti - quando ci sarà proposto un piano lo valuteremo, ad oggi non c'è ancora nulla». L'ad non è preoccupato inoltre per la scadenza dei termini di vendita di Alitalia, fissata al 31 ottobre. «Ce la facciamo, per la due diligence non ci vuole molto».

Eppure nel mese di agosto erano circolate voci che vedevano il progetto concretizzarsi già a settembre. L'idea era quella di costituire una newco per gestire Alitalia nella quale Fs doveva avere un ruolo determinante. Il piano però è slittato visti i numerosi problemi che il governo sta affrontando, come il piano per il ponte Morandi, per il quale Battisti ha confermato la possibilità di un coinvolgimento della controllata Italfer.

Di concreto per Ferrovie c'è invece il nuovo piano industriale «su 5 anni, fortemente localizzato sui bisogni delle persone che viaggiano e in particolare sui pendolari, un tema su cui vogliamo investire», ha detto Battisti aggiungendo che i pendolari sono l'86% della clientela «ed è lì che veniamo giudicati». Sul servizio «c'è un deficit qualitativo che dobbiamo colmare con investimenti per 6 miliardi su materiale rotabile. La nostra prospettiva è quella di cambiare l'80% del parco treni».

Altro tema importante la digitalizzazione. «Investiremo tanto in tecnologia, e già a fine ottobre metteremo in pratica un modo per comunicare più efficace per informare i pendolari sulla circolazione - ha spiegato l'ad - . Avviseremo in tempo utile per poter gestire tempo e dinamiche di viaggio».

Tra i programmi c'è l'ampliamento del ruolo del trasporto pubblico locale su ferro rispetto alle auto private nelle grandi città, più intermodalità tra servizio ferroviario e reti di bus elettrici Fs e lo sviluppo del settore merci.

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