Economia

Fuggi fuggi dalla squadra Facebook

Lascia anche il fondatore di Oculus, Iribe. È il sesto addio dal 2017

Fuggi fuggi dalla squadra Facebook

All'improvviso sembra che tutti vogliano andar via da Facebook. L'ultimo in ordine di tempo si chiama Brendan Iribe. È uno dei fondatori di Oculus, un'azienda californiana considerata pionieristica per la produzione dei visori a realtà aumentata. Mark Zuckerberg, ad di Facebook, l'aveva comprata nel 2014 per 2 miliardi di dollari. Secondo la testata TechCrunch, il co-fondatore di Oculus si sarebbe risentito per la possibile cancellazione di un visore top di gamma al quale stava lavorando. Già nel 2017, l'altro fondatore dell'azienda, Palmer Luckey, se ne era andato. E ieri Iribe ha comunicato il suo addio con un aggiornamento di stato su Facebook: ha parlato della necessità «di una pausa» e di tempo per «riflettere ed essere creativi».

In questo periodo non è l'unico ad aver bisogno di «periodi per riflettere» dalle parti di Menlo Park. Il mese scorso avevano lasciato con motivazioni simili i fondatori di Instagram: Kevin Systrom e Mike Krieger. Zuckerberg li aveva accompagnati alla porta con un post al miele. Dietro al quale, però, si sarebbe celato uno scontro insanabile perché l'ad di Facebook avrebbe deciso di accentrare ulteriormente la gestione del social delle fotografie, acquistato nel 2012 per 1 miliardo di dollari.

Anche ai creatori di Whatsapp non è andata meglio. La popolare applicazione di messaggistica istantanea è stata comprata per 16 miliardi da Zuckerberg nel 2014. Dopo un periodo di apparente idillio, uno dei co-fondatori, Brian Acton, se n'è andato sbattendo la porta alcuni mesi prima dell'esplosione del caso Cambridge Analytica. Nel periodo delle scandalo che ha travolto Facebook, consigliava a miliardi di utenti di «cancellare» il proprio account per difendere la privacy dei loro dati. L'altro fondatore di Whatsapp, Jan Koum, ha resistito fino allo scorso maggio. Era l'unico esponente di una società acquisita a far parte del cda di Facebook. Ma se n'è andato per presunti dissapori riguardo la gestione di Whatsapp e del suo modello di business. Zuckerberg aveva salutato il suo addio con commozione: «Mi mancherà lavorare al tuo fianco», aveva scritto.

A fronte di una tale raffica di addii, ognuno si sceglie la versione che preferisce: o in California tra i giovani manager di successo va di moda ritirarsi a contemplare la natura, oppure avere a che fare con Zuckerberg non dev'essere per niente facile.

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