Economia

Generali, frena l'utile (per colpa dell'Olanda)

Decisive le cessioni. Per Poste ricavi +2%, ma pesano Alitalia e la corrispondenza

L'ingresso della storica sede triestina delle Assicurazioni Generali
L'ingresso della storica sede triestina delle Assicurazioni Generali

Giornata di conti ieri per Generali, Poste Italiane e Leonardo. Il big delle polizze guidato da Philippe Donnet ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un utile netto di 1,463 miliardi, in calo del 9,9% rispetto allo stesso periodo del 2016, ma sopra le previsioni degli analisti.

Il risultato risente delle minusvalenze legate alla cessione delle attività olandesi per 253 milioni, senza «l'effetto Olanda» sarebbe in crescita del 7,2% a 1,864 miliardi. Il Roe annualizzato è al 13,2%, livello che Generali considera in linea con i target (ossia superiore al 13%). Per quanto riguarda la raccolta, i premi del ramo Vita sono diminuiti dello 0,7% a 36 miliardi, mentre il Danni sale dell'1,4% a quota 15,5 miliardi. Stabili i premi complessivi a 51,6 miliardi. Generali conferma comunque gli obiettivi sia sulla generazione di cassa sia sui dividendi. «Abbiamo degli obiettivi che restano invariati», ha detto agli analisti il direttore finanziario Luigi Lubelli. In particolare per quanto riguarda la remunerazione ai soci, Generali - ha aggiunto Lubelli - mantiene «l'obiettivo di un pagamento totale di 5 miliardi di dividendi entro il 2019, cioè compresi i risultati degli anni 2017 e 2018». Equita ha confermato la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 16,5 euro. In Borsa il titolo ha ceduto lo 0,70%.

Quanto invece a Poste Italiane, l'utile a fine settembre si è attestato a 724 milioni, in calo del 10,3% ma superiore comunque al consenso degli analisti. Sul risultato hanno pesato 82 milioni di oneri legati al vecchio investimento in Alitalia.

I ricavi si sono attestati a 26,3 miliardi, in crescita del 2%. Bene il business assicurativo e del risparmio gestito, che ha contribuito con 19,5 miliardi di ricavi (+3,9%)=; in flessione invece il settore finanziario, che ha registrato un calo del 3,1% a 4 miliardi e ancora quello dei servizi postali e commerciali con ricavi pari a 2,7 miliardi (-2,5%).

La posizione finanziaria netta ha un avanzo di 5,5 miliardi rispetto ai 6,2 miliardi al 31 dicembre scorso. La variazione dei primi nove mesi dell'anno incorpora la contrazione del fair value degli strumenti finanziari disponibili per la vendita in portafoglio di 900 milioni, il pagamento di 222 milioni per l'acquisto della partecipazione in Fsia Investimenti Srl e la distribuzione dei dividendi per 509 milioni. Il nuovo piano industriale, firmato dall'ad Matteo Del Fante, è atteso nei primi mesi del 2018. In Borsa Poste ha ceduto lo 0,40%.

Quanto a Leonardo il 2017 è sun anno critico in alcuni settori, come gli elicotteri tanto che il gruppo ha tagliato la guidance . «Nel 2017 toccheremo il fondo - ha detto l'ad Alessandro Profumo - I nuovi target saranno indicati nel nuovo piano industriale a gennaio». La società ha chiuso i primo 9 mesi con un risultato netto di 272 milioni, in calo del 23% rispetto all'anno precedente e ricavi stabili (-0,6%) a 7,984 miliardi.

Sale invece del 2,9% l'indebitamento di che tocca i 4 miliardi di euro.

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