Economia

Giù le perdite Saipem, è rally +10,8%. Cao: "Non ci sarà alcuno spezzatino"

La trimestrale batte le stime degli analisti, ma resta il problema del minipetrolio. Ricavi in flessione (-12,8%), target confermati

Giù le perdite Saipem, è rally +10,8%. Cao: "Non ci sarà alcuno spezzatino"

C'è chi specula sui bitcoin e chi su Saipem, che ieri è scattata in Borsa del 10,8% agguantando quota 3,6 euro (il 40% in meno comunque rispetto ai prezzi di inizio anno) grazie a una trimestrale superiore alle stime raccolte dall'agenzia Bloomberg. I volumi tuttavia sono rimasti sotto controllo: 40 milioni di pezzi scambiati contro una media giornaliera di 66 milioni.

Nonostante il titolo sia da tempo al centro di repentini scossoni, lo scatto di ieri ha sorpreso. Restano infatti le difficoltà del settore, complice un petrolio debole: il Brent è rimasto a 57,54 dollari. Perché allora questo rally di Saipem? Le sale operative sono divise tra quanti ipotizzano ricoperture tecniche e quanti pensano che, con l'ultima tornata di dati di bilancio, Saipem abbia chiuso i conti con le svalutazioni ereditate dalla lunga crisi iniziata con i profit warning del 2013. Di rilancio ha parlato l'ad Stefano Cao, che ha seccamente smentito ogni ipotesi di «spezzatino»: «L'intenzione è solo quella di rilanciare l'azienda compatibilmente con il recupero del mercato».

Tra gennaio e settembre il gruppo controllato da Eni e partecipato dalla Cassa Depositi & Prestiti ha ridotto le perdite a 57 milioni rispetto al profondo rosso di 1,92 miliardi registrato lo scorso anno e ha visto il ritorno dell'utile operativo per 257 milioni (dalla perdita di 1,5 miliardi). In calo tuttavia i ricavi a 6,87 miliardi (-12,8%) e il margine operativo adjusted, ovvero al netto delle partite straordinarie di 737 milioni (-26%). A fine settembre i nuovi ordini acquisiti si sono attestati a 4,7 miliardi (da 6,6 di un anno fa), mentre il portafoglio ordini residuo era pari a 12,06 miliardi (dai 14,21 miliardi dello scorso dicembre). La società ha confermato le indicazioni sul 2017 ovvero: un giro d'affari di 9,5 miliardi, un ebitda di un miliardo, un utile netto adjusted di 200 milioni e un debito netto di 1,3 miliardi.

«Si tratta di dati in linea con le nostre stime e penalizzati dal calo del greggio», sostengono gli analisti di Akros (che ha una raccomandazione d'acquisto a 4,6 euro). «I risultati del terzo trimestre mostrano una ripresa in termini di performance operativa», sostiene Banca Imi secondo cui occorre concertarsi sul portafoglio ordini.

Anche Mediobanca (neutrale, a 3,9 euro) esprime qualche perplessità sul portafoglio ordini e sottolinea come il titolo tratti a premio del 50% rispetto alle concorrenti.

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