Economia

Giornata nazionale del credito, il perno della ripresa

Il presidente del Consiglio: "L’accesso al credito, il rapporto tra banche e imprese e la vigilanza sono temi centrali non solo in Italia ma anche in Europa"

Per la ripresa dell’economia, ha spiegato il premier Mario Monti, «l’accesso al credito, il rapporto tra banche e imprese e la vigilanza sono temi centrali non solo in Italia ma anche in Europa».
Lo ha fatto in un messaggio alla 44esima Giornata del credito, che si è svolta a Roma nella sede dell’ABI, sul tema: «Competitività e rilancio del credito per lo sviluppo».
Il convegno rappresenta l’evento di punta dell’ANSPC (Associazione Nazionale per lo Studio ed i Problemi del Credito) ed è considerato uno dei momenti di confronto più attesi tra il mondo bancario e finanziario e gli operatori economici.
Anche il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera ha affermato, in un messaggio al convegno ha fatto una richiesta al sistema creditizio: «In questa fase particolarmente delicata, ogni impresa italiana che si impegna per crescere necessita più che mai di sentire la sua banca al suo fianco. Per questo vi chiedo uno sforzo straordinario perchè il credito possa essere un elemento determinante per contribuire al rilancio del nostro Paese che tutti insieme stiamo favorendo».
Nunzio Bevilacqua, componente del consiglio direttivo dell’ANSPC, spiega: «Alle preoccupazioni dei cittadini si deve rispondere con strategie mirate di crescita ed occupazione, per tendere già nel breve periodo, ad un modello di sviluppo caratterizzato da dinamismo economico e prosperità diffusa che ridia ossigeno ad un’ormai debilitata classe media, l’unica in grado di sostenere il Paese».
Per Bevilacqua, che è anche vicepresidente della Fondazione Atlante per l’etica in economia, sarebbe auspicabile un welfare efficace «che renda compatibile la competitività dei mercati e la solidarietà verso le classi più deboli».


Quanto al ruolo dell’impresa, Bevilacqua afferma: «Se l’attivazione del meccanismo di ripresa proviene dall’impresa, che deve essere necessariamente affiancata da un sistema creditizio collaborativo, dobbiamo comprendere che per evitare “turbolenze” di assetto al Paese, un altro attore indispensabile è lo Stato, il quale oltre a garantire il rispetto delle regole del gioco deve in alcuni casi essere protagonista».

Commenti