Economia

La Grecia festeggia il no, ma le banche restano chiuse

Domani gli sportelli non apriranno. I greci potranno svuotare le cassette di sicurezza, ma non del contante. E si parla di un nuovo limite ai prelievi

La Grecia festeggia il no, ma le banche restano chiuse

Dopo uno storico referendum in cui la Grecia ha bocciato le richieste dell'Europa e dei creditori, tutto il Paese è in piazza a festeggiare. Ma da domani la situazione economica di Atene non cambierà di certo.

La Banca di Grecia proverà a chiedere una nuova iniezione di liquidità d'emergenza alla Bce, ma in attesa di una risposta di Mario Draghi, le riserve nelle casse degli istituti di credito restano sufficienti ad arrivare al massimo fino a domani sera. Così gli sportelli resteranno ancora chiusi. Persino il limite al prelievo - finora imposto a 60 euro al giorno - potrebbe scendere ancora. C'è chi parla di una soglia di 20 euro. Chi ha qualcosa nelle cassette di sicurezza potrà finalmente svuotarle, ma gli sarà vietato toccare il contante.

"Il referendum greco non ha spostato di una virgola i problemi della Grecia e dell’Europa", dice Osvaldo Napoli (Forza Italia), "Le istituzioni europee hanno mostrato tutta la loro inadeguatezza e le politiche fondate soltanto sul rigore dei bilanci hanno dato poco e tolto molto ai Paesi europei. Da qui a definire criminali o terroristi i creditori ce ne passa. Il governo di sinistra radicale di Alexis Tsipras ha riportato una vittoria di Pirro. Le casse dello Stato e i bancomat sono vuoti e non è giusto che l’Europa conceda liquidità alla Grecia in assenza di un preciso impegno sulle riforme.

Se così fosse, vorrebbe dire che non esiste più l’Unione perchè ogni Paese potrebbe ricattare gli altri".

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