Economia

Grecia, un accordo entro sabato? Atene chiede 53 miliardi in prestito

Segnali positivi da Hollande che giudica le proposte "serie e credibili". Ma avverte: "Serve la volontà di concludere qualcosa"

Grecia, un accordo entro sabato? Atene chiede 53 miliardi in prestito

Un prestito di 53,5 miliardi di euro in tre anni. È questa la richiesta del primo ministro greco Alexis Tsipras per riuscire a mantenere il suo paese nell'area euro. In attesa di un accordo che dovrà arrivare al massimo entro domenica, Atene ha offerto ai creditori un pacchetto di riforme e tagli alla spesa, che comprende risparmi legati al taglio delle baby pensioni e aumenti delle tasse che in parte ricalca la bozza di accordo presentata il mese scorso. Il governo ha anche chiesto la cancellazione di parte del debito, misura necessaria al premier greco per vincere le resistenze interne al suo partito Syriza dove l'ala più radicale non appare disposta ad accettare le proposte della Ue senza concessioni significative.

Il prestito dovrebbe coprire le esigenze finanziarie della Grecia fino al 2018, garantendo soprattutto il rimborso di prestiti per 46 miliardi dovuti per la maggior parte a Fmi e Bce, in scadenza il 30 giugno 2018. "Sarà usato per fronteggiare gli obblighi sul debito della Grecia e per assicurare la stabilità del sistema finanziario". Così scrive il ministro delle finanze elleniche Euclid Tsakalotos nella lettera al presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem e al dg dell'European Stability Mechanism Klaus Regling, con la quale Atene chiede un nuovo prestito triennale. L'ammontare del prestito non è specificato e sarò il frutto dell'analisi e del negoziato che saranno condotti nei prossimi giorni. Il governo greco aveva fatto filtrare prima del referendum la necessità di un prestito di una trentina di miliardi. E la richiesta greca per il prestito triennale al Fondo Salva Stati sarà discussa oggi dall'Eurogroup working group di cui fanno parte i rappresentanti dei ministri delle finanze, della Commissione europea e della Bce.

Secondo fonti Ue, se ci sarà un accordo sul nuovo programma di aiuti alla Grecia, e le proposte di riforme saranno quindi considerate positivamente dalle istituzioni, allora sarà anche possibile per l'Esm procedere a un "prestito-ponte" per far fronte alle esigenze finanziarie immediate di Atene. Lo conferma un funzionario dell'Eurogruppo, precisando che "il trattato Esm prevede una serie di condizioni per poter concedere un prestito ponte, la prima delle quali è l'esistenza di un programma".

Prevista tra poche ore una conference call tra i vertici delle istituzioni incaricate di valutare la proposta di riforme di Atene: secondo quanto si apprende da fonti Ue, si confronteranno il presidente della Bce Maro Draghi, dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, della Commissione Jean Claude Juncker e il direttore generale del Fmi Christine Lagarde.

Un secco "no comment" arriva dalla Germani di Angela Merkel. Il governo tedesco ha rifiutato oggi di commentare le proposte presentate dalla Grecia per risolvere la crisi. "Io non posso giudicare i contenuti" delle proposte da parte di Atene, ha detto Steffer Seibert, portavoce della cancelliera tedesca. "Aspettiamo - ha aggiunto - che le istituzioni le esaminino e ci comunicano le loro opinioni".

Segnali positivi arrivano dal presidente francese, Francois Hollande, che giudica le proposte greche "serie e credibili". L'Eliseo ha dichiarato che il "programma" consegnato ieri sera da Atene ai suoi creditori mostra la determinazione della Grecia a restare nella zona euro, sottolineando che "le discussioni devono riprendere con una volontà di concludere".

"Speriamo di non rivederci anche domanica, che significa accordo sabato tra i ministri dell'Economia senza ulteriori summit". Questo l'auspicio del premier Matteo Renzi parlando della questione della Grecia con il primo ministro irlandese Enda Kenny, al termine del bilaterale a palazzo Chigi. "Sono ottimista rispetto al passato sull'accordo sulla Grecia ma il problema non è solo Grecia, la questione è il tipo di Europa che vogliamo. Salvare la Grecia è cruciale, ma lo è anche immaginare l'Europa per la prossima generazione"- ha sottolineato il premier.

"L'Europa negli ultimi 15 anni ha perso l'opportunità di diventare il luogo di innovazione e dinamismo, per questo tutti insieme dobbiamo salvare la Grecia, con la collaborazione del governo greco, ma anche immaginare un'idea per il futuro dell'Europa".

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