Economia

I Btp vanno a ruba e lo spread è ai minimi

I Btp Italia vanno a ruba: un successo che va perfino al di là delle previsioni del Tesoro. «Non mi aspettavo un boom come questo», ha detto Maria Cannata, direttore generale del Dipartimento del debito pubblico: in tre giorni i titoli hanno fatto registrare sottoscrizioni pari a 10,2 miliardi di euro, una somma che sorpassa quanto già registrato nelle due precedenti edizioni. Oggi si chiude: «Sicuramente questa è l'ultima emissione dell'anno» ha detto Maria Cannata, aggiungendo che sono possibili «ulteriori miglioramenti» per quanto riguarda lo spread, che potrebbe scendere a 200 punti. Ieri intanto il divario Btp-Bund si è fermato a 313 punti, ai minimi da aprile: calo record anche per i rendimenti dei titoli decennali, al 4,76%.
E i mercati tirano un sospiro di sollievo: Piazza Affari (+1,56%) brilla, ma la maglia rosa spetta a Madrid (+2,37%), che ora fa meno paura, mentre scendono rendimenti e spread sui Bonos. Il governo spagnolo ha riconosciuto per la prima volta che negozia il salvataggio: il premier Mariano Rajoy ieri a Bucarest ha incontrato la cancelliera Angela Merkel, dopo le aperture tedesche a una linea di credito cautelativa del fondo di salvataggio europeo a Madrid, che aprirebbe la strada agli acquisti di titoli da parte della Bce. La bad bank spagnola dovrebbe assumersi 90 miliardi di asset: il negoziato punta a un contributo del fondo inferiore ai 100 miliardi.
Anche Moody's presta ascolto alle voci rassicuranti e decide di non tagliare, come temuto, il rating sovrano della Spagna, mantenendo negativo l'outlook, ma lasciando la sua valutazione sopra il livello «junk». Ma per l'agenzia di rating rimane invece il rischio dell'uscita della Grecia dall'euro. Il Paese è paralizzato dagli scioperi, ma la troika - i tecnici di Commissione europea, Bce e Fmi - che ha appena lasciato Atene, rassicura: i negoziati continuano via mail, ma l'obiettivo dell'accordo è a portata di mano. «Stanno giocando col fuoco», tuona il leader dei socialisti greci Evangelos Venizelos.
E il centro di ricerche tedesco Bertelsmann Stiftung avverte sui pericoli della «Grexit», di per sè «gestibile» dall'Europa ma destinata a innescare un effetto domino che, se coinvolgesse anche l'Italia, porterebbe «totalmente fuori controllo» l'economia mondiale. Ma proprio dalla Germania arriva inaspettatamente uno spiraglio: Berlino sosterrebbe la nuova tranche di aiuti da 31,5 miliardi di euro, ma in cambio vorrebbe imporre alla Grecia la creazione di un conto bloccato - gestito da Ue, Bce e Fmi - a garanzia del rimborso dei prestiti internazionali concessi. Così scrive lo Spiegel online, riprendendo fonti vicine alla coalizione della cancelliera Angela Merkel, alla vigilia del vertice dei capi di Stato e di governo europei, anticipato da un'intervista a tutto campo del presidente francese François Hollande. «Siamo vicini, molto vicini all'uscita dell'Eurozona dalla crisi - dice a Le Monde - ma il futuro e ancora tutto da costruire». Per Hollande però il futuro è un Europa «a più velocità, con cerchi diversi». E specifica: «L'unione politica sarà la tappa che seguirà l'unione di bilancio, l'unione bancaria e l'unione sociale». I tempi? «Dopo le elezioni europee del 2014».


In realtà l'incontro di Bruxelles - a cui per l'Italia parteciperà il premier Mario Monti - per il riassetto dell'Eurozona dovrebbe avere un carattere interlocutorio, una sorta di «brain storming», in cui verranno probabilmente discusse con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, le proposte presentate nelle ultime ore dal suo ministro delle Finanze, Wolfgang, Schaueble, riguardo alla creazione di un supercommissario Ue agli Affari economici e finanziari, con poteri sui bilanci degli Stati membri simili a quelli, molto significativi, del commissario alla Concorrenza nel campo della politica antitrust.

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