Economia

I "cui prodest" di una mossa mai vista prima

I "cui prodest" di una mossa mai vista prima

T elecom Italia non

delude mai. Non i suoi investitori, purtroppo. Ma il mercato che la osserva da più di 20 anni, da quando è stata privatizzata. L'ultima storia è quella di ieri: un ceo che convoca la stampa per rendere pubblico il proprio disappunto sul comportamento di alcuni consiglieri del suo board, non si era mai visto né immaginato. La prassi dovrebbe essere quella dei panni sporchi che si lavano a casa: si convoca un cda e si mettono le carte in tavola. Amos Genish ha invece deciso di farlo in chiaro, senza peraltro fare i nomi dei consiglieri che, in sintesi, starebbero remando contro. O comunque in direzioni che non gli competono. Quindi c'è da chiedersi perché: un manager stimato dal mercato in più continenti e non certo inesperto non fa una cosa così senza precise motivazioni. Due o tre di queste si possono però solo immaginare. La prima è che il carattere abbia preso il sopravvento sulla ragione, con l'intento di andare a una prova di forza. La seconda è più sottile: un calcolo di Genish che, di fronte a conti difficili e una situazione strategica complessa, prepara il terreno per giustificare risultati futuri così così. Infine c'è l'ipotesi di un possibile assist al socio Vivendi (che lo aveva scelto) contro Elliott (che lo ha confermato ma mai granché sostenuto) in vista di una possibile integrazione del cda. Chissà.

Di certo si può dire che il modello public company, così raro in Italia, sta probabilmente dando un po' alla testa.

Commenti