Economia

I falchi a Draghi: «No all'acquisto di bond»

I falchi a Draghi: «No all'acquisto di bond»

Il falco frena. Tra i custodi dell'ortodossia monetaria, da sempre allineato sulle posizioni intransigenti della Bundesbank, il governatore estone Ardo Hansson tira una secchiata gelida al quantitative easing che la Bce potrebbe varare nella riunione del prossimo 22 gennaio: «Personalmente troverei problematico annunciare un programma di acquisto bond, inclusi quelli greci, a gennaio», ha spiegato ieri. Quella di Hansson non è certo una voce isolata all'interno dell'Eurotower. In un'intervista che verrà pubblicata oggi da Der Spiegel , la vicepresidente della Bce, Sabine Lautenschlaeger, afferma di considerare il Q e «l'ultima spiaggia. Ci deve essere un bilanciamento adeguato tra i rischi e i benefici di un simile programma e non lo vedo al momento».

Il fronte dei consiglieri del board contrari a imprimere un'accelerazione all'allentamento quantitativo si va allargando proprio per le incognite legate al voto in Grecia, in calendario appena tre giorni dopo il summit della banca centrale. In realtà, l'esito delle elezioni - con la probabile affermazione di Syriza - non dovrebbe costituire un ostacolo per lo shopping di bond. Di recente, infatti, la Bce ha ricordato ad Atene che i flussi di finanziamento alle banche elleniche saranno interrotti se non verrà rinnovato l'accordo con la troika. Un monito rivolto soprattutto al leader della sinistra radicale, Alexis Tsipras, il cui obiettivo è quello di affrancare il Paese dalle politiche di austerity imposte appunto da Ue, Bce e Fmi e rinegoziare il debito.

Mario Draghi sembra comunque godere ancora dei numeri sufficienti per accendere i motori del QE . Giovedì scorso il presidente dell'istituto centrale ha ribadito di considerare come possibile l'acquisto a breve di titoli di Stato. In tutti questi mesi, tuttavia, l'ex governatore di Bankitalia non ha mai dettagliato quali potrebbero essere le caratteristiche del piano. Secondo Bloomberg , che cita fonti anonime, tra le opzioni ci sarebbe quella di comprare titoli di Stato che godono della tripla A, o fino a quelli valutati BBB- (ovvero l'ultimo gradino dell'investment grade) per 500 miliardi di euro.

L'Italia, che ha un rating di BBB- per Standard&Poor's, di Baa2 per Moody's e di BBB+ per Fitch, avrebbe quindi i requisiti per beneficiare del QE.

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