Economia

I ferrovieri intascano pensioni superiori ​ai contributi versati

Il Fondo speciale delle Fs grava sullo Stato: ecco quanto portano a casa i ferrovieri

I ferrovieri intascano pensioni superiori ​ai contributi versati

Lo scandalo corre sui binari delle Ferrovie dello Stato. Il 96% delle pensioni dei ferrovieri subirebbero una riduzione (fino al 30%) se venissero ricalcolate con il metodo contributivo. Questo perché sono molto più alte rispetto ai contributi versati. Tanto che, come si evince dall'operazione "Porte aperte" dell'Inps, il fondo speciale delle Fs ha avuto nel 2013 un disavanzo di 4,2 miliardi.

Dopo i piloti e i dirigenti dell’industria, sotto la lente di ingrandimento dell'Inps sono finiti anche i ferrovieri. D'altra parte il fondo speciale delle Fera già in rosso prima del passaggio all’Inps. Dal 1973 gli squilibri gestionali sono tutti a carico del bilancio dello Stato. Dal trasferimento della gestione in Inps i risultati economici annuali sono stati sempre negativi anche per il progressivo peggioramento del rapporto tra iscritti e pensionati, dovuto al fatto che i lavoratori assunti dalle società appartenenti alla Holding FS dopo il primo aprile 2000 vengono iscritti al Fondo Lavoratori Dipendenti (FPLD) e non più al Fondo speciale.

Dalla scheda dell'Inps emerge come, a causa delle regole sul pensionamento in passato più generose di quelle attuali, la maggioranza dei ferrovieri con pensioni liquidate tra il 2000 e il 2014 abbia importi di pensione superiori di almeno il 20% a quello che avrebbero avuto con il calcolo contributivo. In particolare il 36% gode di un importo tra il 20% e il 30% superiore, il 19% di un importo superiore tra il 30% e il 40% mentre l’8% ha importi superiori a quelli del contributivo del 40%. Solo il 2% ha importi inferiori di più del 10% di quanto avrebbe ottenuto con il metodo contributivo. Le deviazioni dal contributivo sono più forti per chi va in pensione prima. "Ad esempio - si legge nella scheda - un ferroviere andato in pensione nel 2010 all’età di 59 anni (era ancora possibile con le quote età e anzianità) con una pensione lorda mensile di 3.240 euro percepisce una prestazione di 583 euro più alta di quella che avrebbe ottenuto con il ricalcolo contributivo". E ancora: "Una persona andata in pensione all’età di 63 anni nel 2013 vedrebbe il suo assegno pensionistico ridursi di circa 335 euro passando da 3.525 euro lordi a 3.190".

Per la scheda sono state prese in considerazioni 50mila pensioni di persone che sono andate in pensione dopo il 2000 e che, quindi, rappresentano un terzo delle pensioni del fondo. Al momento il Fondo eroga 151mila pensioni di vecchiaia e anzianità (e anticipate) con un importo medio di 25mila euro, 1.400 pensioni di invalidità/inabilità e 67mila pensioni di reversibilità (14mila euro in media). Nel 2015 le nuove pensioni di vecchiaia, anzianità e anticipate saranno 1.

700 per un importo medio di 32mila euro.

Commenti