Economia

I giovani che fanno impresa

L'Italia che lavora difficilmente diventa una notizia appetibile per i media. Le piccole imprese che nascono, pur tra mille avversità, interessano poco o nulla. Invece meritano un plauso tutti coloro che avviano un'iniziativa privata. Giovani intraprendenti che non si accodano al corteo delle lamentele e delle recriminazioni pur avendone di ragioni. Preferiscono frequentare la strada dell'impegno; mettere a frutto i propri talenti per costruire qualcosa di valore. E per me il merito è nello spirito di intrapresa, nel gusto della sfida; e non perché molti scelgono di rimanere in Italia.

Nell'epoca della globalizzazione mi pare un discorso stantio quello di piangersi addosso per la fuga dei cervelli. Tutto il mondo è paese. Chi ha voglia di rimboccarsi le maniche lo fa laddove trova le migliori opportunità. Se poi le trova in Italia, ben venga. È la competizione. Dunque, ci sono giovani che avviano attività imprenditoriali interessanti nel nostro Paese. Questi sono i fatti. È un fatto che, tramite amici, mi ritrovi a cena in un ristorante nel cuore di Milano, in via Orti, dalle parti del teatro Carcano dove l'amato Gaber ci ricordava che la libertà non è star sopra un albero. Scopro che dietro al ristorante «Gli Orti del Belvedere» c'è un'iniziativa voluta da un brillante giovane, che si definisce art director, Francesco Baccaro. Accoglienza cordiale, cibo ottimo, prezzi abbordabili.

Apprendo che prima di arrivare qui ha fatto la sua bella gavetta. Come è giusto che sia, si parte sempre dal basso: che scuola di vita quella. Vengo anche a sapere che di fronte alla bontà del suo progetto due soci hanno pensato bene di investirvi. Musica per le mie orecchie. La libertà di poter fare impresa è il miglior menù. Sono le piccole storie di segno positivo che mi accendono. E che meritano un lapillo!

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