Economia

Tra i gruppi dell'energia sale la corsa all'"oro verde"

Eni ed Enel spingono sulle rinnovabili per dribblare petrolio e carbone. La scommessa sul solare di A2a

Tra i gruppi dell'energia sale la corsa all'"oro verde"

Dalle utility alle big del petrolio è corsa alle rinnovabili. Eni, Enel, Iren, A2a. Solo ieri hanno annunciato iniziative, investimenti e nuovi impianti green per posizionarsi in un mercato d'oro che sta guidano la transizione energetica dalle fonti fossili a nuove fonti di approvvigionamento. Un nuovo Eldorado che proteggerà le compagnie oil dalle pericolose fluttuazioni del petrolio, e le utility dalla crisi dei consumi elettrici. Non secondario è poi l'orientamento del governo che, in occasione del Consiglio europeo sull'energia, ha sostenuto chiaramente che «l'Italia deve puntare sulle energie rinnovabili come motore per il futuro della sua economia».

In soldoni, sul settore potrebbero piovere a breve nuovi incentivi e agevolazioni e nessuno vuole farsi scappare l'occasione. In Italia, ma anche all'estero dove va in scena un copione analogo. Eni, che si è buttata sul settore green da un paio di anni, innescando anche una probabile (seppur per ora limitata) competizione con l'Enel, ha annunciato mercoledì di aver rilevato gli asset green di Mossi e Ghisolfi. Ieri, inoltre, ha avviato alla raffineria di Gela un progetto pilota per trasformare i rifiuti urbani in biocarburante e finalizzato un accordo con Ge Renewable per sviluppare un parco eolico in Kazakhstan. Con i suoi 48 MW totali, l'impianto farà aumentare del 25% l'energia prodotta da fonti eoliche nel Paese. L'impianto rappresenta per Eni il primo investimento nel settore eolico su larga scala. E rientra negli investimenti per 1,2 miliardi programmati in campo solare, eolico e ibrido.

Dal canto suo, Enel Green Power México, la controllata messicana del gruppo Enel per le rinnovabili, ha costruito e connesso alla rete circa 1.089 MW di energia solare. Un nuovo tassello di una consolidata strategia su scala mondiale ribadita dall'ad Francesco Starace in occasione della cerimonia di apertura della Climate Week del 24 settembre a New York: «Lo sviluppo dell'energia rinnovabile è sotto gli occhi di tutti ed è sostenuto non solo dal nostro impegno a favore del clima, ma soprattutto da fattori economici».

Non per altro, i flussi dei finanziamenti sono sempre più orientati verso l'eolico, il solare e gli altri settori della green economy, tra cui la mobilità elettrica e i sistemi di accumulo. I recenti rapporti mondiali sull'energia puntano tutti in questa direzione. Il New Energy Outlook 2017 di Bloomberg afferma che le rinnovabili assorbiranno la maggior parte dei nuovi investimenti in generazione elettrica al 2040, circa il 75% dei 10mila miliardi di dollari complessivi. Gli ultimi dati della Climate Bond Initiative mostrano, inoltre, che nel 2017 l'emissione di green bond è lievitata del 78% sul 2016, con 155 miliardi di dollari totali.

Green bond con cui si è cimentata in Italia anche Iren con due emissioni per un totale di 1 miliardo di euro. La multiutility emiliana che ieri ha presentato un piano industriale con investimenti da 3 miliardi orientati in particolare allo sviluppo dei settori idrico, dei rifiuti e del teleriscaldamento.

Settori in cui è ben posizionata anche la lombarda A2a che, secondo indiscrezioni, starebbe cercando di rilevare gli asset solari di Glenmont Partners in Italia con un investimento sui 250 milioni.

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