Economia

Ibm crede nell'Italia e scommette 40 milioni

Lo Studios di Milano accelererà lo sviluppo del digitale, «per far crescere il Sistema Paese»

Pierluigi Bonora

Milano Ibm ha l'Italia nel cuore. E quando il presidente e ad Enrico Cereda ha presentato ai vertici Usa il progetto degli «Ibm Studios», all'interno della «nuova» Milano nella struttura creata dall'architetto Michele De Lucchi, il riscontro è stato entusiastico. In piazza Gae Aulenti, dunque, tra i grattacieli e il parco Biblioteca degli Alberi, dalla primavera l'avveniristico spazio polifunzionale le cui forme si ispirano alla struttura di un seme, ospiterà il cuore pulsante destinato ad accelerare la trasformazione digitale in Italia. «È un'iniziativa unica - afferma con orgoglio Cereda -: questa casa di vetro (l'immobile appartiene a Coima Res) sarà aperta a chiunque voglia avere un ruolo da protagonista nel cambiamento di cui l'Italia ha bisogno». I milioni investiti nel progetto sono 40, per una locazione di nove anni, e i consulenti che ci opereranno 2.500: tre i piani per complessivi 4mila metri quadrati.

Qui si integreranno le tecnologie esponenziali (intelligenza artificiale, Internet delle cose, cloud, blockchain e quantum computing) con il capitale umano e le competenze professionali.

Per Ibm una delle emergenze del Paese è quella digitale (in classifica l'Italia è 25ª). Puntarci seriamente significa risolvere molti problemi, come quelli legati alle infrastrutture, oppure alla spesa sanitaria, la culture e il turismo, e la Pubblica amministrazione. «Il governo deve pensare a una cabina di regia unica capace di indirizzare su progetti specifici che creino valore aggiunto - spiega Cereda -; oggi, come Ibm, siamo in grado di offrire nuova energia in ogni settore e sostenere il lavoro di qualunque tipo di professionista. E tutto ciò applicando soluzioni di intelligenza aumentata, frutto della collaborazione tra persone e tecnologia. A Milano diamo vita a un luogo di respiro internazionale capace di mettere in campo il più alto livello di conoscenza digitale e di favorire la collaborazione con imprese di ogni tipo e dimensione, con associazioni territoriali, istituzioni, università, centri di ricerca, sviluppatori e studenti».

Questa «bottega dell'innovazione» servirà per immaginare, apprendere e sperimentare. Le aziende avranno l'opportunità, attraverso i sistemi messi a disposizione (video wall, digital demo wall), di capire come evolvere ed essere competitive sul mercato. Ibm vuole contribuire a rafforzare il Sistema Paese. «Sviluppare il digitale in Italia è una ricetta di eccellenza che può valere 3,5 punti di Pil», puntualizza il presidente e ad».

Nei piani del gruppo, infine, ci sono mille assunzioni in Italia, grazie anche alle sinergie con università e scuole superiori.

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