Economia

Gli indiani si comprano Pininfarina

Il colosso Mahindra starebbe per mettere le mani sul gruppo torinese. Scatta il titolo: +26%, la Consob in campo

Un altro storico pezzo di eccellenza italiana, Pininfarina, sta per essere fagocitato da un colosso industriale straniero. A pochi giorni dalla svolta cinese di Pirelli e a cinque anni dall'acquisizione di Italdesign Giugiaro da parte del gruppo Volkswagen, proprietario anche di Lamborghini e Ducati, il marchio storico del design sarebbe pronto a entrare nell'orbita dell'indiana Mahindra & Mahindra.

Il gruppo asiatico, per la verità, è da tempo in cerca di far proprio un marchio italiano: ci ha provato, tempo fa, con Malaguti (moto); quindi con Bertone, altra icona del made in Italy il cui ramo Stile è stato dichiarato fallito nel 2014, mentre la Carrozzeria è stata assorbita e riconvertita da Fca (ci produce le berline Quattroporte e Ghibli di Maserati). E sempre gli indiani avevano preso in considerazione, prima che il progetto naufragasse, il salvataggio dell'ex polo Fiat di Termini Imerese attraverso il coinvolgimento della controllata Reva insieme all'imprenditore italiano Simone Cimino.

Ma anche il dossier Pininfarina è da tempo all'attenzione dei vertici di Mahindra: il centro stile indiano Mgrd, con sede a Torino, dialoga con il gruppo presieduto da Paolo Pininfarina e la stessa azienda piemontese, storica firma del design Ferrari, ha realizzato per gli asiatici una serie di progetti, l'ultimo dei quali riguarda un fuoristrada dal taglio occidentale.

L'innamoramento, a questo punto, sta per essere coronato dal matrimonio: le voci si sono infittite nelle ultime ore, tant'è che il titolo Pininfarina ieri ha segnato un balzo record: +26% a 5,15 euro, con il valore delle azioni, sospese per buona parte della seduta, lievitato di oltre un quarto al termine delle contrattazioni. La Consob ha intanto chiesto chiarimenti a Pininfarina: una nota del gruppo è attesa nelle peossime ore.

Mahindra è un colosso che fattura 6 miliardi di dollari. Il suo raggio d'azione spazia dalla produzione di autoveicoli e attrezzature agricole alla tecnologia delle informazioni, dai servizi commerciali e finanziari allo sviluppo di infrastrutture. In attesa del primo colpo in Italia, gli indiani nei mesi scorsi hanno acquisito dal gruppo francese Psa il 51% di Peugeot Motorcycle.

Pininfarina, la cui guida è passata a Paolo dopo la scomparsa in un incidente stradale del fratello Andrea (il papà Sergio, designer di fama mondiale, ex presidente di Confindustria e senatore a vita, figlio del fondatore Battista «Pinin», è deceduto nel luglio 2012), capitalizza circa 120 milioni e ha chiuso l'ultmo esercizio con un valore della produzione a 86,6 milioni (+8,5%) e un magine operativo di 7 milioni. Il debito verso le banche ammonta a 104,8 milioni dai 119,3 milioni del 2013.

Trasformata in società di servizi, design, engineering e produttrice di auto esclusive (l'ultima, la Sergio su base Ferrari, ha esordito al recente Salone di Ginevra), i colloqui in corso con Mumbai riguarderebbero la cessione della maggioranza agli indiani, sempre più assetati di know-how e creatività italiani.

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