Economia

Intesa scorta le start up italiane a Dubai

Montagnese: «Emirati strategici». Costantini: «Già raccolti 142 milioni»

Cinzia Meoni

Dubai Startup Initiative, il programma di Intesa Sanpaolo Innovation Center che seleziona le nuove realtà hi-tech preparandole al mercato globale, ha fatto tappa a Dubai con il «The Tech Mix» svoltosi ieri e incentrato su energia, sostenibilità ambientale e «smart mobility», le tematiche dell'Expo 2020.

La società presieduta da Maurizio Montagnese e diretta da Mario Costantini ha accompagnato all'appuntamento con potenziali investitori e clienti 4 startup italiane sulle 10 presenti: Enerbrain, attiva nello sviluppo di soluzioni di riqualificazione energetica per i grandi edifici; Greenrail, creatrice di una traversina ferroviaria che integra tecnologie intelligenti per produrre energia e comunicare dati diagnostici; U-earth, biotech attiva nella tecnologia di purificazione dell'aria in ambienti lavorativi ed Energica Motors, il primo produttore italiano di motociclette elettriche ad alte prestazioni.

«Gli Emirati hanno diversificato la loro economia, puntando sull'innovazione e prestando crescente interesse alla circular economy (il paradigma che mira a slegare lo sviluppo economico dallo sfruttamento delle risorse naturali esauribili e a ridisegnare il sistema industriale ndr). Abbiamo quindi scelto di presidiare quest'area su questi fronti di nostra competenza e di accompagnarvi le migliori imprese italiane, comprese le startup più promettenti», ha detto Montagnese. A Dubai, Intesa è presente con un hub che coordina le filiali e gli uffici di rappresentanza del Medio Oriente e del Nord Africa, un'area con cui l'Italia nel 2017 ha registrato un interscambio commerciale di 70 miliardi, 41,4 dei quali in esportazioni, circa il 10% dell'export totale italiano.

«Finora Intesa Sanpaolo Innovation Center ha organizzato 117 forum d'investimento nel mondo facendo incontrare 870 startup con circa 10.700 tra investitori, imprese e operatori nel campo dell'innovazione e raccogliendo fondi per oltre 142 milioni», ha detto Costantini sottolineando come solo in Italia il fabbisogno annuo di capitale per le startup sia prossimo al miliardo, di cui il 75% va scoperto.

Ecco perché Intesa scommette sull'innovazione anche tramite Neva Fineventures, fondo dotato di 100 milioni di capitale: ha già concluso 8 operazioni per 25 milioni complessivi investiti e, entro marzo 2019, dovrebbe arrivare a 30 milioni di capitale investito.

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