Economia

Istat, Pil ancora in calo nel terzo trimestre

Economia ancora molto debole secondo le stime dell'Istat. Male anche il lavoro. Unico segnale positivo: l'euro debole può aiutare l’export. Delrio: "Nessuna manovra aggiuntiva per il 2014"

Istat, Pil ancora in calo nel terzo trimestre

La luce in fondo al tunnel è ancora lontana. Anzi, per ora non si vede per nulla. L’Istat nella sua nota mensile vede possibile "il permanere dell’inflazione italiana su livelli vicini allo zero nei prossimi mesi". Nella precedente nota mensile l’istituto di statistica stimava per il terzo trimestre una sostanziale stagnazione dell’economia, indicando una variazione pari a zero (con un intervallo di confidenza compreso tra +0,2% e -0,2%). Tutto questo dopo che il Prodotto interno lordo del secondo trimestre (sono dati consolidati) ha chiuso in calo dello 0,2%, decretando la recessione tecnica.

Questa "fase di debolezza ciclica dell’economia italiana - si legge ancora - si accompagna al rallentamento dell’area euro. Il deterioramento dei ritmi produttivi - aggiunge l’Istat - riflette la carenza di domanda interna che colpisce soprattutto gli investimenti. Negli ultimi due mesi, la fiducia delle imprese italiane è arretrata sui valori di inizio anno, con perdite più marcate nei settori dei servizi. Tuttavia - conclude - il deprezzamento del cambio dell’euro verso il dollaro porterebbe ad una ripresa delle esportazioni".

Prospettive negative anche sul fronte dell’inflazione. L’Istat indica che dall’inizio del processo l’inflazione è diminuita di 3,3 punti percentuali, di cui 0,8 nel corso di quest’anno. "Questi sviluppi rendono possibile il permanere dell’inflazione italiana su livelli vicini allo zero nei prossimi mesi".

Un altro segnale negativo è, a settembre, il peggioramento del clima di fiducia nelle imprese italiane, soprattutto nel commercio al dettaglio. Negli ultimi due mesi la fiducia è arretrata sui valori di inizio anno, con perdite più marcate nei servizi.

Il perdurare della crisi economica inevitabilmente si riflette anche sul lavoro:"Il tasso di posti vacanti permane su livelli molto bassi, a sottolineare la prolungata scarsità di posti di lavoro disponibili che sembra divenire una caratteristica strutturale". A settembre, inoltre, "le previsioni formulate dagli imprenditori sulle tendenze dell’occupazione per i successivi tre mesi mostrano un unico miglioramento nei servizi". Al momento, spiega l’istituto di statistica, "il mercato del lavoro, nonostante qualche isolato segnale positivo, non sembra ancora presentare miglioramenti significativi". Secondo i dati delle forze di lavoro, "al netto d’influenze stagionali l’occupazione totale è rimasta stabile nei primi sei mesi del 2014, dopo una lunga fase di contrazione iniziata nel secondo trimestre del 2012".

In serata arrivano i numeri del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan: "Il Pil registrerà un -0,3% nel 2014 per poi crescere dello 0,6% nel 2015 grazie all’impulso positivo della Legge di Stabilità". Il ministro illustra la nota di variazione del Def. Il deficit sarà quest’anno al 3% e al 2,9% l’anno prossimo. "Il quadro macroeconomico è molto deteriorato rispetto al Def di aprile sia in termini di crescita, che è negativa, che in termini di occupazione".

"Non ci sarà nessuna manovra aggiuntiva per il 2014", ha assicurato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, nella conferenza stampa al termine del Cdm che ha varato il Def.

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