Economia

Italo, in Borsa un treno da 2,4 miliardi

Entro 20 giorni i dettagli della quotazione di Ntv, la matricola più attesa del 2018

Italo, in Borsa un treno da 2,4 miliardi

Non sarà la prima in ordine cronologico ma quella di Ntv è sicuramente la quotazione in Borsa più attesa del 2018. L'obiettivo è far arrivare i treni Italo in Piazza Affari entro il semestre a valle dell'approvazione dei conti 2017. Molto dipenderà dall'andamento dei mercati anche alla luce della «variabile» esterna delle elezioni politiche. I dettagli dell'Ipo verranno fissati dal cda di fine gennaio (si dovrebbe tenere attorno al 20) dando il via all'iter per le autorizzazioni. Ad accompagnare Ntv saranno Banca Imi, Goldman Sachs e Credit Suisse come global coordinator mentre in qualità di joint bookrunner agiranno Unicredit, Citi e Barclays. Quanto vale Italo in Borsa? Il bilancio 2017 dovrebbe chiudersi con un fatturato di oltre 400 milioni e un ebitda di 150. Il collocamento, però, sarà fatto sulla base dei numeri del 2018 attesi in crescita, considerando che la società potrà contare su 12 treni in più portando la flotta a quota 42. Le stime degli analisti ruotano attorno ai 2,3-2,4 miliardi.

Ntv sarà la prima azienda privata dell'Alta Velocità in Europa dopo un viaggio, iniziato nell'aprile del 2012, molto tormentato. Tra il 2013 e il 2014 la società si trova vicina al fallimento. Nel corso del 2014 riceve una spinta: l'Autorità per i trasporti decide di dimezzare il pedaggio - da 13 a 8,7 euro al chilometro - per l'utilizzo delle linee ferroviarie che gli operatori di treni devono pagare a Rfi. Il 26 febbraio 2015 arriva come ad Flavio Cattaneo e getta le basi di un nuovo piano di rilancio: i soci mettono sul piatto 100 milioni, le banche sostengono il piano con una ristrutturazione del debito. Dopo una parentesi in Tim (da aprile 2016 a fine luglio 2017), il manager è tornato alla guida della società mettendoci soldi suoi: è al 5,1% e detiene anche un partecipazione in Peninsula Capital, il fondo entrato al 13%. Oggi il capitale è per il 37,8% detenuto dai fondatori (Della Valle, Luca Cordero di Montezemolo e Gianni Punzo) ma il primo singolo azionista è Intesa con il 19,2% mentre le Generali detengono il 14,6 per cento.

Ntv è riuscita nel 2016 a vedere il suo primo utile e prima di Natale le azioni dei soci sono state liberate dal pegno delle banche. È stata rifinanziata l'intera esposizione da 700 milioni che verranno rimborsati con i proventi della quotazione di una quota almeno del 30% riveniente in proporzione dai pacchetti posseduti dai singoli azionisti. È possibile che lo sbarco in Borsa avvenga attraverso un'offerta pubblica di vendita per consentire anche un ritorno i soci che hanno investito molto su Italo dall'inizio. Come Intesa che il 29 giugno la banca ha ceduto il 4,7% della società al fondo Peninsula per 24 milioni con una plusvalenza netta di 21 milioni. Dopo il collocamento di un bond per 550 milioni, la quota del debito di Ntv posseduta dall'istituto è scesa dall'86% al 21%.

Consentendo di registrare un effetto positivo complessivo sul conto economico pari a 108 milioni.

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