Economia

L'Abi brucia i tempi sulla banca del futuro

Sindacati convocati il 28 febbraio. Sileoni (Fabi): "Palazzo Altieri ha paura delle nostre proposte"

L'Abi brucia i tempi sulla banca del futuro

L’Abi di Antonio Patuelli non ne può più di far decollare la “ banca del futuro”. I 350 miliardi di crediti deteriorati (di cui 150 miliardi già definitivamente diventati sofferenze) e il check up patrimoniale organizzato dall’Europa stanno togliendo il sonno al sistema. Così la lobby di Palazzo Altieri ha convocato per venerdì 28 febbraio i leader dei sindacati nazionali allo scopo di “avviare il confronto sul rinnovo del contratto nazionale” che regola la vita degli oltre 300mila addetti del settore. Nella “Sala verde” di Palazzo Altieri alle 10 del mattino sono attesi i segretari di Fabi, Fiba-Cisl, Uilca-Uil, Fiscac-Cgil, Uglcredito e Dircredito. Dall’altra parte del tavolo ci sarà il vicepresidente dell'Abi Francesco Micheli e quasi certamente la squadra del “Casl” (l’apposito Comitato affari sociali e del lavoro) al gran completo. Evidente l’obiettivo dell’Abi di bruciare tutti sui tempi, visto che la convocazione cadrà mentre le forze sociali stanno ancora elaborando la piattaforma comune da proporre alla controparte. Senza contare che molte organizzazioni sono in fase elettorale, per il rinnovo dei loro stessi vertici. L’Abi dimostra di avere “paura della proposta unitaria dei sindacati sul nuovo modello di banca”, attacca il leader della Fabi, Lando Maria Sileoni, che già nei mesi scorsi aveva ribaltato sulle banche la responsabilità dei crediti deteriorati, arrivando a impugnare una pistola giocattolo come simbolo dell’arma che l’Abi avrebbe puntato alla testa dei lavoratori sul contrattoCome anticipato al Giornale l’obiettivo è avvicinare le filiali alla logica dei supermercati, così da vendere allo sportello anche carte sim, biglietti ferroviari e teatrali, servizi immobiliari, o a dare assistenza fiscale alle piccole imprese. 

Iniziative che poco hanno a che vedere con il denaro in senso stretto, ma da cui le banche sperano di avere una manciata di utili e i sindacati di salvare l’occupazione. Il nuovo contratto, anche per fare fronte alla concorrenza low cost del Banco Posta, dovrebbe inoltre introdurre due binari retributivi: uno più elevato per il commerciale e un altro per l’«improduttivo» back office, oltre alla trasformazione degli over 55 in 

538em;">figure simili ai promotori.

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