Economia

L'allarme della Camusso: "Cig a rischio per mezzo milione di lavoratori"

Cig a rischio già da giugno. La Camusso avverte: "La domanda di cassa integrazione in deroga si sta moltiplicando". E lancia un appello di unità a Cisl e Uil

Susanna Camusso, segretario generale della Cgil
Susanna Camusso, segretario generale della Cgil

"C’è il rischio che mezzo milione di italiani possa restare senza cassa integrazione". Intervistata da Maria Latella a SkyTg24, il segretario generale della Cgil Susanna Camusso ha lanciato un serio allarme che rischia di investire il Paese nei prossimi mesi: "In qualche regione siamo già arrivati all’esaurimento dei fondi. Non è neanche detto che in alcune regioni si arrivi fino a giugno". Proprio per questo, secondo la Camusso, la Cgil, la Cisl e la Uil devono tornare a farsi sentire: "I sindacati hanno il problema di mobilitarsi e dare voce al lavoro, di riunificare le tante disperazioni. Bisogna lavorare per una grande iniziativa di Cgil Cisl e Uil".

Nel mese di marzo gli indicatori economici pubblicati dalla Cgil segnano un pesante segno più: su base mesile la crescita della cassa integrazione è stata del 22,4%, mentre su base annuale è stata dell'11,98% rispetto al primo trimestre del 2012. "In cassa da inizio anno - segnala il report pubblicato ieri dal sindacato - ci sono 520mila lavoratori che hanno subito un taglio del reddito per 1 miliardo di euro, pari a 1.900 euro netti in meno per ogni singolo lavoratore". Adesso, però, c'è il rischio che finiscano i soldi per pagare i lavoratori in cassa integrazione "I numeri di oggi non sono i numeri veri, perché sta moltiplicandosi la domanda di cig in deroga. Purtroppo i primi mesi del 2013 hanno determinato un’ulteriore accelerazione della crisi e della difficoltà", ha spiegato Camusso sottolineando che "quelle risorse bisogna trovarle, non solo per proteggere il reddito di quei lavoratori, ma per evitare che ci sia un’ulteriore spirale di avvitamento sulla riduzione dei consumi e quindi un’ulteriore riduzione della base produttiva di questo paese che si è già ridotta consistentemente".

"La stagione che abbiamo alle spalle è una stagione di grandi divisioni e dobbiamo superarla", ha ribadito la Camusso nello studio della Latella. "Bisogna ricostruire delle regole nei rapporti tra le organizzazioni di impresa e le organizzazioni sindacali e decidere di fare le cose possibili. Credo che il Paese non abbia bisogno di annunci ma di alcune cose concrete", ha detto la numero uno della Cgil aggiungendo che le due parole d’ordine devono essere il lavoro e il fisco. In particolare, "non diminuire posti di lavoro è una delle grandi emergenze". Inoltre, a detta della Camusso, "bisogna ripartire a parlare di istruzione e ricerca come primo provvedimento urgente". "Siamo un paese industriale e se perdiamo la nostra capacità industriale non abbiamo un’altra economia possibile. Bisogna avere il coraggio di fare le cose che questo governo non ha fatto", ha sottolineato la Camusso invitando a pagare con i titoli di Stato le alte retribuzioni e le pensioni d’oro. "Se vogliamo discutere di fisco e redistribuzione del lavoro e protezione dei redditi, bisogna decidere che si sposta la tassazione sui patrimoni e sulle rendite: da lì si trovano risorse", ha concluso la Camusso secondo cui "non si può fare finta che continuare a tagliare spesa pubblica non voglia dire tagliare i servizi ai cittadini, la cassa integrazione, tagliare la sanità. In una crisi noi sempre detto, c’è bisogno di più protezione delle persone e non di meno.

Noi pensiamo che non si possa tagliare, anzi che si è tagliato troppo e per questo bisogna redistribuire tra chi paga tanto e chi non paga".

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