Economia

Leonardo Finmeccanica, i mercati non gradiscono la scelta di Profumo

I titoli dell’ex Finmeccanica hanno archiviato la prima seduta dopo l’indicazione di Profumo (nuovo ad) con un calo del 3,6% a 13,11 euro, che si aggiunge al -2,37% registrato venerdì

Leonardo Finmeccanica, i mercati non gradiscono la scelta di Profumo

Non vanno molto bene le cose per Leonardo Finmeccanica. L’ufficializzazione del nome di Alessandro Profumo come prossimo amministratore delegato non spegne le vendite sul titolo del gruppo aerospaziale. I titoli dell’ex Finmeccanica hanno archiviato la seduta con un calo del 3,6% (a 13,11 euro), che si aggiunge al -2,37% registrato venerdì, quando erano iniziate a circolare le prime indiscrezioni sulla scelta del Tesoro, primo azionista del gruppo della difesa. In due sedute, quindi, il titolo Leonardo ha ceduto il 5,9%. Già in mattinata gli analisti di Banca Akros avevano previsto una reazione negativa del mercato, a dispetto del fatto che i rumors su Profumo circolassero da alcuni giorni, pur dicendosi convinti che il nuovo management non adotterà una strategia di forte discontinuità con quanto fatto.

Gli stessi analisti comunque rimarcano come il cambio della guardia arrivi in un momento di forte attualità dei progetti europei di difesa e che quindi la scelta di Profumo possa essere ’più coerente con un simile scenariò vista l’espereinza dell’ex banchiere nelle operazione di M&A. Anche secondo Intermonte la nomina di Profumo potrebbe creare incertezza e penalizzare il titolo a breve anche se lo stesso broker vede una continuità di indirizzo con la gestione precedente (tra l’altro l’ad dovrebbe essere affiancato da Fabrizio Giulianini, attuale responsabile Divisione elettronica, Difesa e Sistemi di sicurezza, nel ruolo di dg) e puntare al rilancio delle attività commerciali all’estero oltre che a guardare alle possibilità di consolidamento.

L'ultima volta che le cose erano andate decisamente bene a Piazza Affari è lo scorso 15 marzo, quando Leonardo Finmeccanica aveva fatto registrare un significativo balzo in avanti, +7,7%, quando il gruppo aveva staccato un dividendo di 14 centesimi, annunciandone uno di 16 per il 2017 e uno di 18 centesimi nel 2018.

In seguito le voci sul cambio del vertice hanno fatto virare il titolo in negativo.

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