Economia

L'Europa già stoppa Renzi: "La tassa sulla casa resta"

Bruxelles non concede maggiore flessibilità: "L'Italia mantenga i piani che lei stessa ha predisposto"

L'Europa già stoppa Renzi: "La tassa sulla casa resta"

La promessa di Matteo Renzi di tagliare la tassa sulla prima casa sta già naufragando. A stopparla, con buone probabilità, non sarà la minoranza dem ma l'Unione europea che non è disposta a concedere un po' di flessibilità in cambio di un taglio importante della pressione fiscale. "Noi non suggeriamo in genere agli stati di ridurre le imposte sugli immobili perché non riteniamo sia un tipo di tassa che va a detrimento della crescita", ha messo in chiaro il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis che, in una intervista alla Stampa, sottolinea che per sostenere la ripresa serve un taglio delle imposte sul lavoro.

"Le nostre raccomandazioni economiche - mette in chiaro Dombrovskis - hanno posto nuovamente l’accento sull’esigenza di ridurre la pressione fiscale sul lavoro, cosa che l’Italia ha già cominciato a fare". L'ipotesi che Roma ripensi alla strategia di bilancio, non va proprio già ai vertici di Bruxelles. Dal punto di vista della Commissione è, infatti, importante che l’Italia segua il Programma di stabilità delineato col Def. Programma che prevede il pareggio di bilancio entro e non oltre il 2018. "La Commissione - dice l’ex premier lettone - ritiene importante che l’Italia mantenga i piani che lei stessa ha predisposto, percorso che noi sosteniamo. Se ci sono delle idee per una riduzione delle tasse, sarà cruciale vedere quali saranno le misure che l’Italia proporrà per controbilanciare il minor gettito". Insomma, non c'è molto margine per rinegoziare i numeri.

"Un paio di mesi fa, quando l’Italia ha presentato il Def, sono stato a Roma - racconta alla Stampa Dombrovskis - Padoan mi ha assicurato la volontà di realizzarlo. Non vedo ora ragioni per riaprirlo". Eppure proprio il ministro dell'Economia ha esternato la propria speranza di ottenere maggiore flessibilità da parte dell'Unione europea. "Oltretutto - taglia corto il vicepresidente della Commissione Ue - l’Italia sta già beneficiando della flessibilità nel patto di Stabilità, ha ottenuto un aggiustamento di bilancio più lento. È importante che non si devii da questo percorso.

Il processo delle raccomandazioni è stato chiuso meno di due settimane fa".

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