Economia

La lezione della lira turca

Attenzione alle promesse di facili guadagni. Forse un giorno lo faremo, impareremo dagli errori del passato anche in campo finanziario, anche per ciò che concerne gli investimenti. Già, perché in questo settore, le lezioni non bastano mai. L'ultima è quella che riguarda la lira turca.

Non voglio entrare nei termini dei perché della forte svalutazione che ha accompagnato la moneta di Ankara nelle ultime settimane, non è questo che ci interessa analizzare qui, quanto, invece, perché molti piccoli risparmiatori, si ritrovano oggi in mano obbligazioni emesse proprio in quella valuta, con il rischio reale di dover incassare forti perdite. Certo i tassi d'interesse delle cedole proposte erano molto alti, in alcuni casi superavano il 10% e per questo erano molto allettanti. Ma il fatto che fossero così alti a fronte di un mercato generale del reddito fisso che offriva ed offre rendimenti prossimi allo zero o addirittura negativi, non avrebbe dovuto far accendere una sorta di campanello d'allarme? Eppure a leggere le schede prodotto di quelle obbligazioni è scritto chiaramente che sia le cedole che il capitale a scadenza sarebbero stati ripagati in lire turche: nulla di illecito quindi. Era chiaro che si trattasse di una scommessa. Ma, per ora, la scommessa è stata perduta.

La valuta turca, infatti, negli ultimi 12 mesi si è deprezzata del 40% rispetto all'euro, portando il conto economico di questi investimenti ad avere risultati negativi. Quella delle obbligazioni turche è solo l'ultima di una lunga serie di «disavventure del risparmio». Questo dimostra che per proteggere i nostri investimenti non dobbiamo inseguire chimere, non possiamo scommettere su un prodotto. Dobbiamo costruire una strategia che abbia alla base «comportamenti corretti» . Ma, soprattutto, è necessario avere una guida, che ci aiuti, a scegliere e seguire le strada che abbiamo deciso di percorrere.

leopoldo.

gasbarro@me.com

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