Economia

L'indice supera la paura L'11 settembre 2001 alle spalle dopo 16 anni

IL Nyse Arca Airline Index ritorna ai livelli precedenti allo schianto sulle torri

L'indice supera la paura L'11 settembre 2001  alle spalle dopo 16 anni

Cinzia Meoni

Mentre l'Alitalia affonda nell'ennesimo tentativo di salvataggio, le compagnie aeree Usa tornano ai livelli precedenti all'11 settembre, una soglia psicologica certo, ma non solo. Il Nyse Arca Airline Index, che raccoglie le maggiori compagnie aeree quotate negli Usa (da American Airlines a Delta, da Latam e perfino Ryanair), come segnalato da Market Chart, ha infatti riagguantato, in questi giorni, i 116,97 dollari a cui aveva chiuso il 10 settembre del 2001 per poi riaprire, una settimana dopo l'attacco alle Torri Gemelle, il 17 settembre 2001, a 69,85 dollari. L'indice era poi sceso a 14 dollari nel marzo del 2009 per procedere, tra alti e bassi, in parallelo con l'evolversi dello scenario economico internazionale, senza mai però riuscire, almeno finora, a ritornare a quello spartiacque registrato prima che quattro aerei di linea fossero dirottati sul World Trade Center, sul Pentagono e, si pensa, sul Campidoglio (i passeggeri del Volo United Airlines 93 riuscirono a far fallire l'obiettivo del dirottamento). Riagguantare quei livelli rappresenta innazitutto un traguardo di forte impatto emotivo oltre che segnale di ripresa dei consumi. Quanto meno quelli nord americani.

L'indice ha innescato la quinta un anno fa, a quota 81,8 dollari e, da allora, ha messo in atto un vero e proprio rally grazie alla diminuzione del prezzo dell'oro nero, al maggior numero di voli e di passeggeri. E il trend, secondo le stime degli esperti, è destinato a proseguire nel tempo, dando ulteriore spazio a un settore che già oggi vale 260 miliardi di dollari e dà lavoro a 2,6 milioni di persone.

Persino Warren Buffett, fondatore del colosso finanziario Berkshire Hathaway e ritenuto un guru finanziario, ha puntato sulle compagnie aeree nel corso del primo trimestre del 2017 aumentando la propria posizione sia su Delta Air Lines che su American Airlines ed entrando in Southwest Airline. Una strategia che fa presumere un ripensamento da parte di Buffett su quanto dichiarato nel 2013 sul settore aereo. All'epoca il guru di Omaha pontificava contro il comparto aereo ritenendolo una «trappola mortale per gli investitori».

In questi quattro anni mentre la situazione negli Usa si è evoluta, per Alitalia si continua a parlare di salvataggi in extremis, un leit motive che si ripete da un decennio. Per un recente studio di R&S di Mediobanca, è costata allo Stato 7,4 miliardi fino al 2014 e, nel frattempo, il conto è aumentato vertiginosamente.

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