Economia

L'Rcs di Cairo rivede i profitti dopo 9 anni

Il gruppo del Corriere recupera redditività grazie al taglio dei costi

Cinzia Meoni

A un anno dall'ingresso al vertice di Urbano Cairo, Rcs centra il ritorno all'utile nel semestre e chiude la seduta in Borsa a 1,28 euro, in rialzo dell'1,9% (un anno fa il titolo viaggiava a quota 0,76 euro). Non accadeva da nove anni, dal 2008. La gestione Cairo, tra i tagli - la riduzione dei costi ha portato benefici sull'ebitda per 32 milioni (di cui 19,2 milioni in Italia e 12,8 milioni in Spagna) - una attenta revisione delle consulenze e il restyling di alcuni prodotti (come Io Donna. L'Economia del Corriere, Oggi, Insieme) oltre alle sinergie infra gruppo, ha quindi riportato il bilancio in ordine. La nota di Rcs attribuisce comunque i buoni risultati ottenuti dall'editore di Via Solferino anche all'ingresso al Corriere della Sera di giornalisti quali Massimo Gramellini Aldo Cazzullo e al restyling del magazine Sette ad opera di Beppe Severgnini.

Più in dettaglio tra gennaio e giugno Rcs ha registrato un utile netto 24 milioni di euro dal rosso di 2,1 milioni riportato nel 2016, un utile operativo di 44 milioni (da 6,3), un margine operativo lordo di 69 milioni (da 33,9) e un giro d'affari di 471,7 milioni (da 504,1) in calo in entrambi i mercati di riferimento (Italia e Spagna), sia per quanto riguarda la diffusone che la raccolta pubblicitaria, a causa delle persistente «incertezza».

Il debito netto infine si è attestato a 363,2 milioni, in miglioramento di circa 3 milioni rispetto a dicembre. In questo scenario il gruppo Rcs ha confermato gli obiettivi previsti per fine anno e, in dettaglio, il raggiungimento a dicembre di un margine operativo lordo di 140 milioni, di un utile netto in crescita e di flussi di cassa positivi e in miglioramento.

Ciononostante, avvisa Rcs «l'evoluzione della situazione generale dell'economia e dei settori di riferimento potrebbe tuttavia condizionare il pieno raggiungimento di questi obiettivi».

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