Economia

Lufthansa sale su Air Berlin. E ora scommette su Alitalia

Ma i tedeschi pretendono una compagnia "nuova" e più snella. Aumenta il rischio esuberi

Lufthansa sale su Air Berlin. E ora scommette su Alitalia

Lufthansa ha annunciato ieri ufficialmente di aver acquisito Air Berlin, da Ferragosto a un passo dal fallimento, insieme al vettore charter Niki e al regional LG Walter. L'intervento della ex compagnia di bandiera tedesca non sarà indolore: su un complesso di attività che comprendeva 140 aerei e 8.500 lavoratori, Lufthansa rileva 81 aerei e 3mila persone. Più di 5mila dipendenti resteranno senza lavoro e dovranno ricorrere ai sussidi. Il prezzo è di 210 milioni, ma l'impegno annunciato è quello di un investimento complessivo di 1,5 miliardi.

Dando l'annuncio, Carten Spohr, numero uno di Lufthansa, si è espresso anche su Alitalia, dicendosi interessato «a una nuova Alitalia: per come esiste oggi non è in discussione». Poiché la fisionomia della «nuova Alitalia» la disegnerà in gran parte l'acquirente, pare di capire che lunedì alle 18, nello studio del notaio Atlante di Roma, sarà aperta (almeno) una busta, proveniente da Francoforte.

L'esito della vicenda di Air Berlin fa piuttosto riflettere sul dato occupazionale: il taglio di personale voluto da Francoforte è drastico, ed è ragionevole supporre che lo sarà anche nella proposta per Alitalia. E qui si aprirà un nuovo scenario, quello che avrà come protagonisti, nella fase di trattativa con i candidati all'acquisto, sindacati e governo. I primi interessati a difendere più personale possibile, il secondo attento ai riflessi sociali della cessione, vista anche la scottatura provocata dalla vicenda Ilva.

Lunedì sera dunque si dovrebbe capire se ci saranno offerte vincolanti per Alitalia ed eventualmente quante saranno, anche se non è ancora chiaro che cosa sarà comunicato. Se, come pare, offerte ci saranno, si aprirà un periodo (breve, in verità) per negoziare e migliorare le proposte, e il 5 novembre dovrebbe essere proclamata l'assegnazione, salvo proroghe sempre possibili. È probabile a quel punto che il prestito ponte governativo di 600 milioni in scadenza proprio quel giorno venga prorogato per dare maggior respiro ai commissari. Come si ricorderà, il bando predisposto da Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, prevede la cessione dell'intero perimetro aziendale, oppure, separatamente, del settore aviation e di quello handling. È opinione diffusa che l'interesse dei candidati venga indirizzato a una di queste due parti, non al gruppo nella sua interezza; ma non è possibile spezzettare gli asset in vendita diversamente da queste indicazioni. Va anche osservato che le attività di handling (i servizi aeroportuali) dipendono dall'attività di volo di Alitalia, che è il maggior cliente; qualunque offerta per questo ramo aziendale sarà dunque condizionata alla continuità dell'attività di volo e dei relativi contratti.

Oltre a Lufthansa, il gossip di questi giorni ha rilanciato i nomi di altri due pretendenti, la compagnia inglese low-cost Easyjet e il fondo americano Cerberus. Quest'ultimo è un deja-vu, perché già nel gennaio del 2007 presentò un'offerta alla precedente gara, poi vinta dai Capitani coraggiosi.

Cerberus allora affiancava Management & Capitali, fondo guidato da Carlo De Benedetti, insieme a Goldman Sachs e ad Alcide Leali, fondatore di Air Dolomiti.

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