Economia

La Cina taglia i tassi e i mercati europei rimbalzano

Nuovo taglio dei tassi in Cina. Le Borse Ue rimbalzano e Wall Street sale. Atene chiude a +9%

La Cina taglia i tassi e i mercati europei rimbalzano

Di fronte al nuovo tracollo della borsa di Shanghai, che oggi ha chiuso con una flessione del 7,63%, la banca centrale di Pechino non è stata a guardare. A mercati chiusi, è stato comunicato un taglio dello 0,25% dei tassi di interesse e un abbassamento di mezzo punto percentuale del tetto di riserva obbligatoria imposto alle banche, ora al 18% per i maggiori istituti. Inoltre è stata effettuata una nuova iniezione di liquidità da 150 miliardi di yuan (23,4 miliardi di dollari) nei "money market", dopo quella, dello stesso importo, attuata la settimana scorsa a favore del sistema bancario. Per comprendere se le misure saranno sufficienti a spegnere l'incendio finanziario che ha spaventato gli investitori di tutto il mondo bisognerà attendere stanotte, quando riapriranno le piazze cinesi.

Per il momento la reazione dei listini appare positiva. Le borse europee a metà seduta segnano una decisa rimonta. Francoforte segna +4,14%, Milano +4,58%, Parigi +4,42%, Londra +3,34% e Madrid +3,3%. Seduta molto positiva per la Borsa di Atene che ha recuperato quasi del tutto lo scivolone di ieri: l'indice principale è salito del 9,38% finale. Forti acquisti sul settore del credito: Eurobank, Alpha, Pireus e National bank segnano rialzi prossimi al 30% in parallelo all'allentamento della tensione sui titoli di Stato ellenici.

La giornata era comunque iniziata con il rimbalzo di buona parte degli indici del Pacifico. Solo Tokyo, a causa del rafforzamento dello yen, aveva seguito Shanghai nella polvere, chiudendo in calo del 4%. Le buone performance di Hong Kong (+0,72%), Seul (+0,92%), Taipei (+3,6%) e Sydney (+2,72%) hanno però consentito alle piazze del vecchio continente di iniziare la seduta con il piede giusto, complici i positivi dati giunti dalla Germania su Pil e fiducia delle imprese. In ripresa anche il prezzo del petrolio, riavvicinatosi a quota 40 dollari, mentre l'euro, dopo l'impennata di ieri, ha ripiegato sotto quota 1,15 dollari. Come sempre, per i mercati non contano solo le misure concrete ma anche gli annunci e le prospettive. Da questo punto di vista, nel comunicato rilasciato dalla banca centrale cinese, va sottolineato il passaggio dove viene riconosciuto come la "volatilità dei mercati finanziari" richieda "una maggiore flessibilità degli strumenti di politica monetaria" e come, pertanto, le condizioni siano mature per una "riforma dei tassi".

In sostanza, Pechino starebbe finalmente rispondendo in maniera positiva all'appello per rendere il cambio dello yuan maggiormente regolato dal mercato, appello che arriva da anni da Washington, tanto dalla Casa Bianca quanto dal Fmi.

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