Economia

Mai così tanti disoccupati

Gli occupati sono 130mila. Ma i nuovi ingressi nel mondo del lavoro fanno salire la disoccupazione al 12,6%. Quella giovanile cala al 42,9%

Mai così tanti disoccupati

Una battuta d'arresto, poi di nuovo in rialzo. La disoccupazione torna a preoccupare seriamente. Perché il tasso rilevato dall'Istati a settembre non promette niente di buono. Secondo le stime provvisorie dell'istituto di statistica, il tasso di disoccupazione è salito al 12,6% crescendo di 0,1 punti percentuali sia in termini congiunturali sia su base annua e riportandosi così ai massimi livelli. "Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 236mila - si legge nel report - aumenta dell’1,5% rispetto al mese precedente (+48mila) e dell’1,8% su base annua (+58mila)". Torna invece a calare la disoccupazione giovanile che a settembre è scesa al 42,9% dopo aver toccato, ad agosto, il picco massimo del 43,7%. Da oltre un anno, però, il tasso di disoccupazione giovanile si mantiene saldamente sopra il 40%.

A settembre torna a crescere il numero di occupati. Secondo le stime provvisorie dell’Istat, lo scorso mese, gli occupati sono 22 milioni 457mila, in aumento di 82mila unità (+0,4%) su base mensile e di 130mila (+0,6) su base annua. Il tasso di occupazione, dopo 4 mesi di stasi, torna a salire attestandosi al 55,9%. "L'aumento del numero di occupati - spiegano i tecnici dell'istituto di statistica - è un primo segnale positivo dopo mesi in cui l’occupazione aveva raggiunto livelli minimi". Il tasso di occupazione, pari al 55,9%, è cresciuto di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,5 punti rispetto a dodici mesi prima. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni cala dello 0,9% rispetto ad agosto e del 2,1% su base annua. Il tasso d’inattività, pari al 35,9%, scende di 0,3 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,7 punti nei dodici mesi.

Il bicchiere, insomma, è mezzo pieno e mezzo vuoto. Dipende dal punto di vista. E, va da sé, il governo preferisce vederlo mezzo pieno. Tanto che sia il premier Matteo Renzi sia il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan si sbracciano in dichiarazioni di esultanza. "Aumentano i posti di lavoro: più 82mila persone sul mese scorso, più 150mila da aprile - scrive il presidente del Consiglio su Twitter - solo con il lavoro #italiariparte".

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