Economia

Marchionne più "povero" di 48 milioni

Fca (+4,2%) e Ferrari rimbalzano, ma il crollo della Borsa da inizio anno costa caro all'ad del Lingotto

Marchionne più "povero" di 48 milioni

Inizio d'anno duro per Sergio Marchionne, ad di Fca e presidente di Ferrari, e non tanto per i punti di vista differenti di alcuni analisti («cassandre», come li ha definiti) sul futuro del mercato, del Lingotto e le prospettive per il 2016 del Cavallino inferiori alle attese. Marchionne, infatti, è stato punto nel vivo, pagando di tasca propria il periodo nero attraversato dalle azioni Fca e Ferrari, in particolare da quando quest'ultima è sbarcata, il 4 gennaio scorso, anche in Piazza Affari. Il top manager, aggiungendo la quota detenuta in Cnh (trattori, camion e macchine movimento terra), di cui è pure presidente, ha perso di botto 47,9 milioni di euro, e più precisamente 33,2 milioni in azioni Fca, 11,5 milioni guardando Ferrari e 3,2 milioni per Cnh. Complessivamente, il patrimonio che Marchionne ha immobilizzato nelle tre aziende della galassia Agnelli, legato in gran parte a piani di stock option, è sceso ora a circa 212,8 milioni (92 milioni per Fca, 51,4 per Ferrari e 69,4 per Cnh), dai 260,7 milioni ante-crollo dei titoli in Borsa. Oltre agli investitori e famiglie, delusi per come le azioni (soprattutto della «Rossa») hanno affrontato il circuito di Piazza Affari, anche il deus ex machina dell'operazione sta pagando pesantemente, a livello di proprio portafoglio, il verdetto severo d'inizio anno da parte del mercato.Di positivo, per gli investitori, è comunque il fatto che Fca e Ferrari hanno ripreso ad accelerare: apertura di settimana con +4,2% per Fca (6,34 euro) e +0,8% per Ferrari (35,59 euro). E nella sale operative c'è già chi prevede un ulteriore allungo di Fca fino a quota 6,45 euro.

A dare respiro alle azioni è anche l'avvio del Salone di Ginevra dove, questa mattina, Fca presenterà l'intera famiglia di Alfa Romeo Giulia (insieme alle rinnovate Giulietta e MiTo), il Suv Maserati Levante, le varianti di Fiat Tipo, alcune show-car e la gamma 75° di Jeep (niente Salone quest'anno per Lancia). Fari puntati anche su Ferrari by Exor per l'anteprima mondiale, sempre oggi, della Gtc4Lusso, erede della FF. Nello stesso momento, in un altro stand, quello di Lamborghini, l'ex ferrarista Stefano Domenicali parteciperà al simbolico cambio della guardia al vertice del Toro. L'attuale numero uno, Stephan Winkelmann, gli passerà le consegne di presidente e ad a metà mese.Il Salone, che resterà aperto fino al 13 marzo, sarà anche l'occasione per capire se le ipotesi di un possibile dialogo tra Fca e Psa, tema che piace molto al mercato, è solo frutto della fantasia di qualche analista o se veramente ci sono spiragli per un'aggregazione. Anche le stime positive di Moody's sul mercato europeo, grazie soprattutto alla crescita nei prossimi due anni di Italia e Spagna, giovano a Fca. Resta però da vedere quale impatto avrà la stima sul mercato Usa, fondamentale per il Lingotto: in frenata quest'anno (+0,9% dal +5,8% precedente) e piatto nel 2017.Nella fabbrica di Torino-Mirafiori è intanto partita ieri la produzione di Levante che l'ad di Maserati, Harald Wester, svelerà in mattinata a Ginevra.

Il primo Suv del Tridente sarà in vendita da maggio.Su Twitter, infine, Fca prende in giro Renault per la nota somiglianza della nuova Twingo con l'italiana 500. L'occasione arriva dal «World Compliment Day», l'evento social che si festeggia l'1 marzo con una raffica di messaggi postati all'hashtag #worldcomplimentday. Questo il testo della frecciata: «Complimenti Twingo, hai davvero una bella linea, non sembri nemmeno tu». Renault, per ora, tace. Nel 2003, Renault aveva impedito a Fiat di battezzare Gingo la nuova Panda, per i francesi nome troppo simile a Twingo.

E per Panda è stato meglio così.

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