Economia

Marchionne snobba il Jobs Act: "Il taglio del cuneo? È dovuto"

L'ad di Fiat: "Il Jobs Act non ci influenzerà". Ma assicura: "Faremo di tutto per aiutare il governo"

Marchionne snobba il Jobs Act: "Il taglio del cuneo? È dovuto"

Sergio Marchionne non mostra grande emozione per la ventilata riduzione del cuneo fiscale. Per l'amministratore delegato di Fiat è, infatti, una misura "dovuta da molto tempo anche per incoraggiare il sistema economico". Quindi, se il premier Matteo Renzi dovesse effettivamente approvarlo, non farebbe altro che adottare un provvedimento che avrebbero già dovuto varare gli ex premier Mario Monti ed Enrico Letta. Nemmeno per il Jobs act, che fra un paio di settimane dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri, l'ad del gruppo torinese sembra stracciarsi le vesti. Il piano economico di Renzi "non influenzerà" la Fiat: "Abbiamo un accordo con i sindacati che ci permettono di portare avanti le nostre scelte".

Al Salone di Ginevra Marchionne non parla solo di crisi economica e mercato dell'auto. Anche la politica è all'ordine del giorno. Perché "la crisi è ancora qui: non sta peggiorando, ma è ancora qui". E molto ancora bisogna fare per uscirne. Fino ad ora Monti e Letta non hanno fatto altro che eseguire i compiti imposti dall'Unione europea e ritoccare al rialzo la pressione fiscale. Per questo Marchionne non può che guardare con favore il taglio del cuneo fiscale, una misura importante affinché il sistema economico possa "andare avanti". "La ripresa del mercato dell’auto in Italia sicuramente non ci sarà quest’anno - ha detto l’amministratore delegato di Fiat - per quanto riguarda il 2015, non ho idea".

Marchionne non vuole giudicare il nuovo governo guidato, ma assicura che i vertici del Lingotto faranno tutto il possibile per aiutare il Paese: "Siamo filogovernativi in maniera assoluta". "Se possiamo, in questa fase appoggiamo qualunque governo - continua l'ad di Fiat - faremo quello che possiamo fare per aiutare il Paese".

Per il resto non si sbilancia, né su Renzi ("Non ho opinioni, io faccio vetture") né sul Jobs Act pur capendone la necessità di approvarlo al più presto.

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