Economia

Marina Berlusconi all'Antitrust: "Troppi pregiudizi su di noi"

La presidente di Fininvest e Mondadori dopo la supermulta sui diritti tv: "Provvedimento incomprensibile". Poi benedice l'accordo tra Mediaset e Vivendi

Marina Berlusconi all'Antitrust: "Troppi pregiudizi su di noi"

"È francamente incomprensibile. Come si fa a penalizzare così chi, in un'industria dei media che fa molta fatica, investe e ha coraggio? È la solita storia". In una intervista al Corriere della Sera Marina Berlusconi, presidente di Fininvest e Mondadori, critica la multa di 51 milioni dell'Antitrust a Mediaset Premium per i diritti del calcio. "È un provvedimento incomprensibile. I fatti parlano chiaro. Con Premium, Mediaset ha rotto un monopolio, ha offerto al pubblico un' alternativa - spiega - ha tenuto alto il valore dei diritti del calcio; ha investito centinaia di milioni di euro e valorizzato il digitale terrestre per l'intero Paese".

Nell'intervista al Corsera Marina Berlusconi non nasconde la soddisfazione per il fatto che il gruppo di cui è a capo sia tra i protagonisti del consolidamento in atto nel mondo dei contenuti. "È una strada segnata - spiega - l'industria dei media, in Italia come ovunque, deve accelerare, pensare più in grande, e cercare l'aggregazione, l'unione delle forze - continua - il nostro gruppo, da Mediaset a Mondadori, è stato tra i primi a muoversi, e mi pare molto bene. Siamo tornati all' attacco, grazie al fatto che in questi anni difficili abbiamo saputo creare le condizioni e le risorse per poterlo fare. Sperando però che ce lo lascino davvero fare".

Per quanto riguarda l'imposizione di cedere Marsilio e Bompiani, Marina Berlusconi preferisce non commentare l'atteggiamento dell'Authority, tuttavia ci tiene a far presente di essere rimasta colpita dal fatto che fin dal documento con cui è stata aperta l'istruttoria il suo gruppo è stato descritti "come potenziali sopraffattori". "L'impressione che un pregiudizio abbia potuto in qualche modo condizionare il giudizio è legittima". Su Rcs Libri la presidente di Fininvest e Mondadori fa sapere di non essere mai stata interessata al primato in Italia ma alle dimensioni per "poter almeno competere con i colossi dell' editoria nel mondo". Lo stesso scambio con Vivendi è teso alla crescita.

"È la dimostrazione della giusta strategia di espansione decisa da mio fratello Piersilvio - avverte - mentre il tema Telecom non è sul tavolo".

Commenti