Economia

Il maxi-furto informatico fa esplodere i dubbi di Verizon sull'acquisto di Yahoo

Mayer chiama l'ad del gruppo di tlc. Ma per il Ft sapeva tutto già a luglio

Dopo il cyberattacco che è costato mezzo miliardo di account a Yahoo, considerato l'atto di pirataggio informatico più grande della storia, crescono i dubbi di Verizon sull'acquisto deciso a luglio delle attività internet della stessa Yahoo per 4,8 miliardi. Il capo azienda del gruppo internet in difficoltà, Marissa Mayer - rivela il New York Times - venerdì ha parlato a lungo al telefono con Lowell McAdam, il capo di Verizon, e con Marni Walden, l'uomo che dovrà gestire il business di Yahoo se l'acquisizione sarà conclusa. Mayer ha quindi contattato Tim Amstrong, che controlla il business di Aol a Verizon e che è stato incaricato di gestire l'integrazione. Colloqui che lasciano trapelare la crescente preoccupazione che agita i vertici delle due società.

La posta in gioco è grossa. Con l'acquisizione delle attività web di Yahoo, Verizon intende trasformarsi in un gigante dei media digitali. Per ora il gruppo di tlc non ha dato indicazioni sull'impatto che il furto informatico può avere sull'accordo di vendita, limitandosi a dire che «sta valutando la situazione». Uno dei maggiori problemi è che l'accordo per l'acquisizione di Yahoo è in una fase iniziale, mentre le procedure per l'integrazione sono a buon punto. Solo che, non essendo Verizon ancora proprietario di Yahoo, non ha accesso diretto ai server della compagnia e dunque non ha un'idea precisa di quanto è accaduto e delle sue conseguenze.

Senza contare che, secondo il Financial Times, Mayer era a conoscenza del furto fin da luglio, cioè sapeva delle falle nella sicurezza di Yahoo quando ha raggiunto l'accordo da 4,8 miliardi di dollari con Verizon, anche se l'avrebbe informata solo questa settimana.

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