Economia

Mediaset scorpora la pay tv e pensa di portarla in Borsa

La nuova Premium spa, che vale 900 milioni, ha 2 milioni di abbonati. Il bivio Telecom

Mediaset scorpora la pay tv e pensa di portarla in Borsa

Entra nel vivo l'attività delle pay tv europee. Se BskyB è diventata Sky per riunire sotto un solo cappello tutti i canali a pagamento del gruppo Murdoch in Europa, Mediaset - come anticipato ieri dal Giornale - ha deciso di conferire le sue attività pay in Mediaset Premium spa. La nuova società sarà operativa dal primo dicembre. Ed entro il mese prossimo, la spagnola Telefonica (tramite la controllata Telefonica de Contenidos) ne acquisirà l'11,11%. Il restante 88,89% rimane invece al momento in capo a Mediaset tramite Rti, che ribadisce però la propria «disponibilità» a esaminare l'ingresso di altri partner industriali per «rafforzare la dimensione tecnologica e internazionale della nuova offerta».

Telefonica ha versato 100 milioni circa per il suo 11,11%, per una valorizzazione complessiva implicita della «nuova Premium» prossima a 900 milioni. Questa potrebbe, peraltro, essere quotata in Borsa, oppure aprire il capitale a nuovi soci strategici di rilievo: si parla di Canal Plus e Al Jazeera.

A Premium, che ha circa due milioni di abbonati ai suoi programmi pay diffusi sul digitale terrestre, saranno trasferiti 267 dipendenti Mediaset tra dirigenti, impiegati, tecnici e giornalisti. In particolare, passeranno 50 giornalisti dell'area sportiva, che si occupano soprattutto di calcio: il direttore della testata sarà Andrea Brandi.

Quanto all'offerta commerciale, quella «forte» partirà a giugno dato che Mediaset, dal 2015 al 2018, avrà l'esclusiva della Champions League. La società sta poi lavorando al decoder unico per offrire, insieme ai contenuti, anche il collegamento a Internet. Per questo progetto, Mediaset sta lavorando con tutti gli operatori, ma si fa strada la possibilità che il partner prescelto possa essere Telecom che avrà, tra i soci, anche Vivendi, maggior azionista di canal Plus. In attesa di possibili sviluppi, il 26 novembre è convocata l'assemblea della nuova società per eleggere il cda, dove siederà anche un rappresentante di Telefonica. L'ad sarà Franco Ricci, già responsabile delle attività pay di Mediaset, mentre Yves Confalonieri avrà la responsabilità dei contenuti: completano la squadra di vertice Marco Rosini (direttore commerciale , Eugenio Pettazzi (tecnologie) e Domenico Alessio (sistemi informativi).

Ieri anche BskyB ha completato l'acquisizione di Sky Italia e un pacchetto di maggioranza di Sky Deutschland. La nuova Sky europea avrà 20 milioni di abbonati, 31mila dipendenti e 5,7 miliardi destinati alla programmazione, divenendo così il principale investitore di contenuti del Vecchio continente. Un'operazione obbligata vista l'espansione europea dei rivali americani, dal colosso del cavo, Liberty Global, a Netflix. L'attacco è su più fronti. In Gran Bretagna, infatti, sarà l'operatore di tlc British Telecom a trasmettere le partite di Champions.

La guerra convergente tra Internet e tv è, dunque, soltanto agli inizi.

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