Economia

Mediaset-Vivendi, prove di accordo

Il mercato crede a un compromesso sulla cessione di Premium. Vola il titolo (+5%)

Cinzia Meoni

Sotto l'ombrellone gli investitori scommettono su un riavvicinamento tra Mediaset e Vivendi e, di conseguenza, sulla risoluzione della saga di Premium, la pay tv del Biscione oggetto dello strappo con i francesi. I protagonisti della storia finanziaria dell'estate 2016, interpellati, negano che ci siano novità a riguardo. Le indiscrezioni tuttavia non sono state ufficialmente smentite e tanto basta a Piazza Affari dove ieri Mediaset ha conquistato la maglia rosa con un rialzo del 4,9% che ha riportato il titolo del Biscione a quota 2,8 euro.

Lo scorso aprile il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi aveva raggiunto un accordo con Vivendi per la cessione di Premium a fronte di uno scambio azionario tra Mediaset e la società francese pari al 3,5% del capitale. Il contratto avrebbe dovuto essere operativo a settembre. A fine luglio, tuttavia, Vivendi aveva fatto dietro front e, sulla base di target industriali per Premium ritenuti irraggiungibili, aveva alzato l'asticella chiedendo solo il 20% di Premium, ma il 15% di Mediaset. Il Biscione ha subito rispedito al mittente la controproposta bollandola come «irricevibile» e ribadendo la vincolatività del contratto per la cui esecuzione si è detto pronto ad andare in causa.

Ieri mattina indiscrezioni di stampa riportavano di lavori in corso a Parigi per trovare una nuova proposta da presentare a Mediaset, dopo il cda fissato per il 25 agosto. Il compromesso potrebbe passare, secondo le indiscrezioni, dal controllo congiunto su Premium con una partecipazione nella pay tv limitata al 44,5% che eviti la necessità di consolidare la pay tv a bilancio e lasci nel capitale una società di tlc (al momento c'è Telefonica con l'11%, ma tra i broker c'è chi ipotizza un ingresso di Telecom Italia posto che Vivendi è primo azionista del gruppo), a fronte di uno scambio azionario tra i due gruppi pari al 7%. Stando ai rumor, Mediobanca che tra i suoi azionisti annovera sia Vincent Bollorè, a sua volta a capo del colosso media francese, sia il gruppo Fininivest, si starebbe adoperando come intermediario, seppure a livello informale.

Contattati a riguardo, da Parigi fanno sapere che nulla è cambiato rispetto a 15 giorni fa, mentre Piazzetta Cuccia starebbe, per ora, alla finestra. Mediaset infine ribadisce la propria volontà di dare esecuzione al contratto di aprile.

Ma il tempo stringe. La nuova stagione tv è alle porte anche per Premium che, nella prima metà del 2017 ha due appuntamenti importanti all'orizzonte: per la stagione 2018-20 suia l'asta per i diritti della Champions League, sia quella per la Serie A. Anche per questo sul mercato sale l'attesa per un accordo che sblocchi la situazione. «Entrambi i gruppi hanno ogni interesse a trovare un accordo.

Ma riteniamo che possano intervenire nuove trattative tra Mediaset e Sky, che potrebbe apprezzare l'opportunità di arrestare l'accesso di Vivendi alle pay tv italiane» notava pochi giorni fa Mediobanca, pur evidenziando la razionalità e i punti di forza di un compromesso.

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