Economia

Mediobanca, ricavi record E ora prepara lo shopping

Il focus sui grandi patrimoni sta dando i suoi frutti E l'ad Nagel annuncia: "In arrivo nuove acquisizioni"

La sede di Mediobanca in piazzetta Cuccia, a Milano
La sede di Mediobanca in piazzetta Cuccia, a Milano

Puntare sui «paperoni» per Mediobanca si è rivelata una scommessa vincente. Nell'esercizio 2017/2018 i ricavi dell'istituto di Piazzetta Cuccia hanno raggiunto il massimo storico di 2,4 miliardi (+10% rispetto all'esercizio precedente) trainati proprio dalla divisione del wealth management, ovvero la gestione patrimoniale, e dal credito al consumo con Compass.

Il margine di interesse è salito 5,6% a 1,3, miliardi mentre l'utile operativo ha superato il miliardo raggiungendo con un anno di anticipo l'obiettivo fissato al 2019 e l'utile netto si è attestato a 863,9 milioni (+15,2%). L'indice di patrimonializzazione (il Cet1) è infine aumentato a 14,2% dal 13,3 per cento. Questi risultati consentono ai vertici della banca di proporre un dividendo di 0,47 euro (+27% rispetto a un anno fa) e di varare un piano di riacquisto di azioni sul 3% del capitale che potrà essere utilizzato anche per future alleanze. Ai prezzi attuali (ieri il titolo ha chiuso a 8,76 euro, in calo dell'1,4%), l'istituto milanese rende oltre il 5,3 per cento.

Quanto al futuro, l'ad Alberto Nagel ha sottolineato agli analisti di voler proseguire sui binari indicati dal piano industriale e di prevedere acquisizioni nell'ambito del «wealth management, consumer e advisory e al capital market». Esclusa, invece, una quotazione di CheBanca! salvo che il passo sia richiesto da una eventuale «grande operazione». Sull'esercizio in corso ci sono, inoltre, una serie di «elementi positivi che ci fanno pensare che il 2018-2019 sarà un altro anno di crescita». A giudizio di Nagel, infatti, «le iniziative e il consolidamento che abbiamo iniziato hanno ancora una lunga traiettoria da fare». L'ad ha poi confermato la previsione di una quota di utile destinata a dividendo (payout) compresa tra il 40% e il 50% (l'attuale è al 48%), sottolineando che «finché il capitale sarà così buono e oltre il 13% di Cet1, chiaramente preferiamo stare nella parte alta della forchetta».

Entro i prossimi undici mesi sarà ceduto il 3% di Generali (di cui attualmente Piazzetta Cuccia detiene il 13%) con «l'obiettivo di utilizzare il capitale per rafforzare le prospettive di crescita». La quota di Mediobanca nella compagnia triestina vale poco meno di metà della sua capitalizzazione di mercato e il 3% un decimo (700 milioni sui 7,7 miliardi di capitalizzazione di Piazzetta Cuccia). «La cessione del pacchetto può essere fatta in molti modi, sul mercato oppure no. Vedremo», ha detto ieri Nagel.

Senza entrare nei dettagli.

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