Economia

Mediolanum punta forte sui Pir Doris:«Nel 2017 raccolta a 3 miliardi»

E il governo rivede le stime: «Saranno più di 18 miliardi in tre anni»

Cinzia Meoni

A tutto Pir. A pochi mesi dal lancio, i «Piani individuali di risparmio» continuano a mietere successi e ad essere considerati una delle più grandi speranze per dare ossigeno alle piccole e medie imprese italiane. Il nuovo strumento, destinato agli investitori retail e finalizzato portare finanziamento e dare slancio un tessuto economico caratterizzato dalla predominanza di pmi, ha acceso i fari sulle eccellenze del Paese e ha messo le ali alle raccolta. Tanto che gli esperti sono già pronti a ritoccare al rialzo le stime previsionali di fine anno. Lo sostengono gli intervenuti al Mediolanum Business Forum che ieri ha consacrato i Pir di fronte a una platea di investitori e imprenditori.

«Le nostre stime di 2 miliardi per il primo anno e di 18 in cinque anni sono più che prudenti. Questi numeri saranno abbondantemente superati» ha dichiarato Fabrizio Pagani, capo della segreteria tecnica del ministero dell'Economia, in apertura dei lavori.

E, in effetti la sola Banca Mediolanum, tra febbraio e aprile, con due fondi Pir (uno obbligazionario e uno azionario lanciato meno di un mese fa), ha raccolto 700 milioni. E come attestato da Ennio Doris fondatore e presidente del gruppo, si propone di raccogliere attraverso questi strumenti 3 miliardi entro fine anno. Un dato quest'ultimo rivisto ieri al rialzo dopo che pochi giorni fa, era stata data come indicazione di raccolta sui Pir la quota di 2 miliardi. Più in generale poi Banca Mediolanum ha le idee ben chiare sul 2017: «Speriamo di battere il record di raccolta di 4,7 miliardi sui fondi registrato nel 2017 dopo che, nel 2016, la raccolta è stata pari a 3,5 miliardi ha dichiarato Doris. I Pir hanno sostenuto anche l'andamento in Borsa delle pmi: da inizio anno le cosiddette small cap hanno messo a segno un rally del 26%, superando del 5% l'andamento delle «large cap». E il rally non è ancora finito.

Non ritengo che il mercato sia in presenza di una bolla, anzi», nota Gianluca Parenti, partner e socio fondatore di Intermonte sim.

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