Economia

Mercati che fare

Cinquanta miliardi di euro hanno cambiato istituto in poco più di tre mesi. E' questo l'effetto più evidente del decreto salvabanche del 22 novembre dello scorso anno. Fino ad allora è come se di bail-in non si fosse mai sentito parlare, tutto sembrava procedere senza scossoni. La banca era un sistema sicuro, statico e gli italiani clienti fedelissimi capaci, a volte per generazioni, di mantenere i propri rapporti finanziari presso lo stesso istituto. Poi, in una sola domenica tutto è cambiato. Ed è stato un brusco risveglio. E' come se gli italiani avessero improvvisamente aperto gli occhi. La paura ha fatto più di mille promozioni pubblicitarie, a colpi di tassi d'interesse, e tante idee di marketing e di prodotto. Neanche leggi, come il decreto Bersani, che erano intervenute per facilitare il trasferimento di conti correnti da una banca all'altra, avevano scosso un atteggiamento quasi unico nelle scelte commerciali dei risparmiatori di casa nostra: si cambia telefonino, soprattutto si cambia gestore con facilità per qualche euro in più o in meno di piano tariffario, ma non si cambiava la banca. Ed invece, dal 22 novembre i numeri ci dicono che non è più così. A dimostrazione che, spesso nel settore finanziario, le scelte importanti sono fatte più per paura che per opportunità, più per spinta emotiva che per congrua valutazione degli effetti che tali scelte genereranno in futuro. Intanto, insieme a quello dei risparmiatori, sempre più alla ricerca di approdi sicuri si sta registrando anche un altro fenomeno migratorio: quello dei private bankers o degli operatori finanziari in genere. Anche loro, sia per opportunità personale, sia per garantire maggiore affidabilità ai loro clienti, stanno cominciando a cambiare banca d'appartenenza. Insomma, il sistema sta generando una sempre maggior polarizzazione verso le banche ritenute più sicure a discapito delle altre che stanno perdendo clienti, masse finanziarie ed i migliori professionisti. Anche di questo si parlerà sabato prossimo alle 17.00 nel corso della trasmissione Mercati Che Fare in onda su TgCom24.Leopoldo.

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