Economia

Microsoft impugna l'accetta. Almeno 6.000 posti a rischio

Il nuovo ad Nadella prepara la rivoluzione nel gruppo partendo dal personale che, con l'acquisto di Nokia, supera quello di Apple e Google. Il 22 luglio i conti

Satya Nadella, ad Microsoft
Satya Nadella, ad Microsoft

Galeotto fu l'acquisto di Nokia quasi un anno fa. E così Microsoft, in «surplus» di dipendenti, prepara la più grande ristrutturazione della propria storia: almeno 6mila licenziamenti. Uno scossone per il mondo hi-tech che, con il consolidamento in atto, continua a mettere mano alla tagliola: basti pensare ai 14mila tagli di Hp della scorsa primavera.

Secondo Bloomberg News, gli esuberi del colosso dei software potranno essere annunciati già questa settimana e sono dettati dalla necessità di evitare sovrapposizioni con le attività esistenti del colosso di Redmond. Con l'acquisto degli asset di Nokia, la forza lavoro di Microsoft è salita, infatti, a 127.000 unità, più dei concorrenti Apple e Google.
Per ora nulla di ufficiale trapela. Il successore di Steve Ballmer, l'ad Satya Nadella ha aperto solo alla possibilità che ci siano tagli al personale, ma non ha quantificato quante persone potranno restare a casa. Ad avere le idee chiarissime sono, invece, gli analisti: «Si tratta di un piano molto più pesante di quello del 2009, quando Microsoft taglio il 5% della forza lavoro, e quindi di almeno 5.800 unità» spiegano in attesa del 22 luglio quando la società darà i conti e, quindi, ufficializzerà anche il suo piano di tagli.

Se i numeri fossero confermati, si tratterebbe del maggiore intervento nella storia della società. Nel dettaglio, la maxi sforbiciata dovrebbe riguardare quelle aree di Nokia e Microsoft che prevedono una sovrapposizione di ruoli e funzioni, ma anche il marketing e l'ingegneria ed in particolare il team globale che si occupa della consolle Xbox, che in Europa è di sede a Reading, nel Regno Unito.
Quando fu annunciata l'acquisizione di Nokia, Microsoft specificò che si sarebbe aspettata 600 milioni di risparmi annui, da raggiungere nel giro di un anno e mezzo. «È evidente che questi minori costi devono essere legati anche alla sforbiciata al personale, soprattutto in quelle aree dove si sovrappongono le funzioni», scrive Bloomberg. Nel segmento degli ingegneri, invece, Nadella vorrebbe rompere la tradizionale divisione tra program managers, sviluppatori e tester per arrivare ad avere una organizzazione del lavoro più compatibile con i metodi cloud di sviluppo dei software.

Il nuovo leader, in carica da febbraio, è il primo amministratore delegato diverso da Bill Gates e Steve Ballmer nei 39 anni di storia di Microsoft. Per lui si tratta dunque di un'eredità pesante da raccogliere e di un momento cruciale per stabilire come la società intende andare avanti. Per ora Nadella ha posto una grande enfasi sulla necessità di espandersi nei dispositivi mobili, nel cloud-computing e nei software legati all'efficienza aziendale. L'attenzione della compagnia di Redmond si sposta dunque definitivamente dai computer e servizi. D'altra parte, il motto di Nadella non a caso è «mobile-first and cloud-first».


Il prossimo 22 luglio ci sarà il meeting con gli azionisti per illustrare i risultati dell'ultimo trimestre fiscale del gruppo, e per quella data, il mercato si attende più di un chiarimento.

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